La moratoria sui mutui prorogata per le PMI e introdotta dalla Legge di Stabilità non è a costo zero: ecco cosa comporta aderire alla sospensione delle rate di prestiti, mutui e leasing.
In questo periodo di crisi sono numerosi gli imprenditori e le famiglie che non riescono a pagare le rate del mutuo. Una possibilità interessante è quella di sospendere il versamento delle rate per un certo periodo di tempo. Ma questa opzione deve essere attentamente valutata perché se da una parte si tratta di un’ottima soluzione in questi tempi di crisi di liquidità, dall’altra l’operazione ha un costo, spesso anche elevato.

Costi moratoria

Si tratta quindi di un’operazione che concede una boccata d’ossigeno a PMI e famiglie, ma che non è a costo zero: la sospensione riguarda infatti la sola quota capitale e non la quota interessi. Questo significa che durante il triennio della sospensione (2015-2017), i mutuatari dovranno continuare a pagare gli interessi, spesso calcolati non sulle rate sospese ma sull’intero debito residuo. Nel complesso, quindi, il costo del mutuo diventerà più elevato di quanto inizialmente concordato di circa il +10%.

Questi costi per la moratoria del mutuo sono dovuti ai cosiddetti “oneri di sospensione” che comprendono gli interessi che si accumulano nel periodo della sospensione delle rate, che si dovranno poi pagare alla banca quando si ricominciano a versare le rate del mutuo. Secondo in calcoli effettuati da Altroconsumo, sospendendo per 18 mesi il pagamento delle rate di un mutuo a tasso fisso di 150mila euro gli interessi da dover pagare alla banca ammonteranno a 4mila euro.

In generale, in caso di moratoria, ad essere svantaggiati sono coloro che hanno stipulato un mutuo a tasso fisso rispetto a coloro che hanno un mutuo a tasso variabile perché:

• nei mutui a tasso variabile il tasso d’interesse è composto dall’Euribor e dallo spread, quindi quando si ricomincerà a pagare nuovamente le rate si dovrà alla banca solo lo spread;

• nei mutui a tasso fisso il tasso d’interesse è composto dall’Irs e dallo spread, dunque quando si torneranno a pagare le rate bisognerà versare alla banca lo spread più la differenza fra il valore attuale dell’Irs e quello al momento della stipula del mutuo.

Da sottolineare che gli istituti di credito di solito consentono al mutuario di pagare gli interessi accumulati durante il periodo di sospensione anche a rate, spesso senza ulteriori interessi, e che l’importo degli oneri da pagare dipende ovviamente anche dal periodo di sospensione. Fondamentale è informarsi preventivamente sui costi da pagare per la moratoria del mutuo e valutare attentamente costo/beneficio di questa opzione.

 

Nuova moratoria

Tra le misure previste, la Legge di Stabilità 2015 ha previsto anche una nuova moratoria sui mutui, introdotta da un emendamento di Francesco Cariello (M5S), che concede la possibilità per famiglie ed imprese di sospendere le rate dei mutui per tre anni.
«L’obiettivo è liberare risorse per generare liquidità e far ripartire l’economia», ha spiegato Cariello.
Nei prossimi tre mesi le parti sociali (Ministero dell’Economia, ABI, Associazioni di imprese e consumatori) dovranno trovare un accordo per definire i termini dell’operazione, avviando un tavolo di confronto entro marzo del 2015.

 

Moratoria prorogata

Intanto è stata prorogata di altri tre mesi la moratoria sui mutui prevista dall’accordo del primo luglio 2013 che doveva concludersi il 31 dicembre 2014, permettendo ad imprese e famiglie di farvi ricorso fino al 31 marzo 2015 per sospendere per 12 mesi il pagamento della quota capitale di mutui e leasing, nonché allungare la durata dei mutui, delle anticipazioni bancarie e del credito agrario di conduzione. Occasione finora sfruttata da ben 40 mila piccole e medie imprese, per un totale di 13 miliardi di euro di mutui sospesi.

 

 

 

FONTE: PMI (www.pmi.it)

AUTORE: Francesca Vinciarelli

 

 

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