Il Ministero del Turismo ha lanciato un importante bando da oltre 32 milioni di euro, mirato alla creazione e riqualificazione di aree di sosta attrezzate per i viaggiatori.
Questo progetto punta a promuovere il turismo all’aria aperta, settore sempre più in crescita in Italia, con l’obiettivo di migliorare le strutture destinate ai turisti e favorire un’accoglienza più sostenibile.
Chi può partecipare al bando per le aree di sosta attrezzate per i viaggiatori?
I destinatari principali di questa misura sono i Comuni italiani con una popolazione che non superi i 20 mila abitanti.
Tuttavia, anche i Comuni che non rientrano in questo limite demografico possono partecipare al bando, a patto che soddisfino uno dei seguenti requisiti:
- organizzare annualmente eventi di grande richiamo, che attirano almeno 20 mila persone;
- e presentare progetti di aree di sosta situate entro 15 chilometri da cammini storici o religiosi, oppure da siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO.
Entità dei finanziamenti
Il bando prevede contributi che coprono fino all’80% delle spese ammissibili per ogni progetto. Le cifre variano a seconda della tipologia di intervento:
- Per la creazione di nuove aree di sosta, il contributo massimo è di 6 mila euro per ogni piazzola, fino a un tetto complessivo di 400 mila euro per area.
- Per la riqualificazione di aree esistenti, il finanziamento scende a 3.600 euro per piazzola, con un massimo di 240 mila euro per area.
I progetti selezionati dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026, garantendo così un impatto a medio termine sul miglioramento delle strutture turistiche italiane.
Come presentare la domanda?
Le amministrazioni comunali che intendono accedere ai finanziamenti previsti dal bando dovranno seguire una procedura telematica precisa. Il Ministero del Turismo, infatti, metterà a disposizione una piattaforma informatica dedicata, che sarà operativa entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’avviso ufficiale.
L’accesso a questa piattaforma avverrà esclusivamente tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica), strumenti ormai indispensabili per garantire un’autenticazione sicura e affidabile. Il sistema digitale permetterà di gestire in maniera rapida e centralizzata l’intero iter di presentazione della domanda, riducendo al minimo il rischio di errori o ritardi che potrebbero compromettere l’esito della richiesta.
Una volta che la piattaforma sarà attiva, i Comuni interessati avranno a disposizione un termine di 30 giorni per presentare la loro domanda. È importante sottolineare che questo periodo è tassativo: le amministrazioni comunali dovranno quindi assicurarsi di raccogliere tutta la documentazione richiesta e di preparare un progetto dettagliato nei tempi previsti. La presentazione dovrà includere una descrizione chiara e completa dell’intervento proposto, con un’attenzione particolare alle voci di spesa, che saranno valutate per determinare l’ammissibilità del finanziamento.
L’intero processo digitale è stato progettato per semplificare l’accesso ai fondi e migliorare la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche. Una volta inviata la richiesta, i Comuni potranno monitorare lo stato della loro pratica direttamente sulla piattaforma, ricevendo aggiornamenti in tempo reale riguardo all’esito della valutazione. Questo sistema, quindi, non solo snellisce la burocrazia, ma offre anche maggiori garanzie di tracciabilità e controllo.
Infine, è utile ricordare che il termine per la conclusione dei progetti è fissato al 30 giugno 2026, il che significa che i Comuni beneficiari dovranno pianificare con attenzione tutte le fasi dei lavori, dall’avvio alla chiusura, per rispettare le scadenze stabilite e non perdere i finanziamenti assegnati.