Arriva, grazie al Decreto Milleproroghe 2024, il differimento fino al 31 dicembre 2024 della concessione di SCIA per gli spettacoli dal vivo e le proiezioni cinematografiche: il commento del Dottor Giovanni Stefanelli.
Prorogato pertanto il regime amministrativo semplificato per la realizzazione di specifici eventi culturali e con il limite di 2000 partecipanti.
Il 30 Dicembre 2023 è stato pubblicato (G.U. Serie Generale nr. 303) il D.L. nr. 215 (c.d. milleproroghe 2024) entrato in vigore il 31 Dicembre 2023, il quale, all’articolo 7 comma 5, specificamente all’esecuzione di spettacoli dal vivo e proiezioni cinematografiche da tenersi dalle ore 08,00 fino alle ore 01,00 del giorno successivo, fissa la nuova scadenza al 31 Dicembre 2024, con la possibilità di consentire la presenza di non oltre 2000 partecipanti, modificando così l’articolo 38-bis, comma 1 del D.L. nr. 76 del 16 Luglio 2020 (convertito con modificazioni dalla L. nr. 120 del 11 Settembre 2020).
Milleproroghe 2024: SCIA per spettacoli dal vivo e proiezioni cinematografiche
Pertanto, coloro che intenderanno realizzare manifestazioni riconducibili ad attività culturali (teatrali, musicali, danza e musical, proiezioni cinematografiche) entro il 31 Dicembre 2024, da svolgersi nell’intervallo temporale compreso tra le ore 8,00 e le ore 01,00 del giorno successivo, e con un numero di partecipanti non superiore alle 2000 unità, potranno ottemperare agli obblighi normativi presentando una segnalazione certificata di inizio attività allo Sportello Unico Attività Produttive, ovvero ad ufficio analogo, del Comune territorialmente competente.
Restano ferme tutte le altre prescrizioni di Legge, anche in materia sanitaria, ambientale, paesaggistica, culturale e di safety.
Qui di seguito trovare le nuove norme appena approvate.
Art. 7 D.L. 305/2023
Proroga di termini in materia di cultura
- All’articolo 38-bis, comma 1, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, relativo alle semplificazioni amministrative per la realizzazione di spettacoli dal vivo e proiezioni cinematografiche, le parole: «31 dicembre 2023» sono sostituite dalle seguenti: «31 dicembre 2024» e le parole: «1.000 partecipanti» sono sostituite dalle seguenti: «2.000 partecipanti».
Art. 38-bis D.L. 76/2020
Semplificazioni per la realizzazione di spettacoli dal vivo (e proiezioni cinematografiche)
- Fuori dei casi di cui agli articoli 142 e 143 del regolamento di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, al fine di far fronte alle ricadute economiche negative per il settore dell’industria culturale conseguenti alle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, in via sperimentale fino al ((31 dicembre 2023)) , per la realizzazione di spettacoli dal vivo che comprendono attività culturali quali il teatro, la musica, la danza e il musical ((nonché le proiezioni cinematografiche)), ((che si svolgono in un orario compreso tra le ore 8.00 e le ore 1.00 del giorno seguente)), destinati ad un massimo di 1.000 partecipanti, ogni atto di autorizzazione, licenza, concessione non costitutiva, permesso o nulla osta comunque denominato, richiesto per l’organizzazione di spettacoli dal vivo, il cui rilascio dipenda esclusivamente dall’accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale, è sostituito dalla segnalazione certificata di inizio attività di cui all’articolo 19 della legge 7 agosto 1990, n. 241, presentata dall’interessato allo sportello unico per le attività produttive o ufficio analogo, fermo restando il rispetto delle disposizioni e delle linee guida adottate per la prevenzione e il contrasto della diffusione del contagio da COVID-19 e con esclusione dei casi in cui sussistono vincoli ambientali, paesaggistici o culturali nel luogo in cui si svolge lo spettacolo in oggetto.
- La segnalazione di cui al comma 1 indica il numero massimo di partecipanti, il luogo e l’orario in cui si svolge lo spettacolo ed è corredata dalle dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell’atto di notorietà per quanto riguarda tutti gli stati, le qualità personali e i fatti previsti negli articoli 46 e 47 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, nonché da una relazione tecnica di un professionista iscritto nell’albo degli ingegneri o nell’albo degli architetti o nell’albo dei periti industriali o nell’albo dei geometri che attesta* la rispondenza del luogo dove si svolge lo spettacolo alle regole tecniche stabilite con decreto del Ministro dell’interno.
- L’attività oggetto della segnalazione può essere iniziata dalla data della presentazione della segnalazione all’amministrazione competente.
- L’amministrazione competente, in caso di accertata carenza dei requisiti e dei presupposti di cui al comma 1, nel termine di sessanta giorni dal ricevimento della segnalazione di cui al medesimo comma, adotta motivati provvedimenti di divieto di prosecuzione dell’attività e di rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa. In caso di dichiarazioni sostitutive di certificazioni e dell’atto di notorietà false o mendaci, l’amministrazione, ferma restando l’applicazione delle sanzioni penali di cui al comma 5, nonché di quelle di cui al capo VI del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, può adottare i provvedimenti di cui al primo periodo anche dopo la scadenza del termine di sessanta giorni.
- Ogni controversia relativa all’applicazione del presente articolo è devoluta alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo. Ove il fatto non costituisca più grave reato, chiunque, nelle dichiarazioni, attestazioni o asseverazioni che corredano la segnalazione certificata di inizio attività, dichiara o attesta falsamente l’esistenza dei requisiti o dei presupposti di cui al comma 1 è punito con la reclusione da uno a tre anni.
* Si apporta la correzione nel comma 2°, tenuto conto che, nell’impianto normativo originale (Supplemento Ordinario nr. 33/L 2020 della Gazzetta Ufficiale), veniva erroneamente stampato l’aggettivo “attesa”, anziché il corretto verbo transitivo “attesta”.
Fonte: articolo del Dott. Giovanni Stefanelli