In Gazzetta Ufficiale la Legge di Bilancio 2025: il provvedimento introduce, tra le altre cose, un pacchetto di misure in materia di lavoro, dedicate a dipendenti e imprese.
Si tratta della legge n. 207 del 30 dicembre 2024, contenente il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e il bilancio pluriennale 2025-2027. Il provvedimento introduce novità che, nelle intenzioni dell’esecutivo, vogliono sostenere lavoratori, imprese e famiglie, affrontando tematiche fiscali, occupazionali e previdenziali.
Legge di Bilancio 2025: le novità in materia di lavoro
Con un ventaglio di misure mirate e investimenti significativi, il governo cerca di affrontare le sfide economiche del prossimo triennio, sostenendo al contempo lavoratori, imprese e famiglie in un contesto in continua evoluzione. Bisogna tuttavia vedere se, alla prova del tempo, queste misure riusciranno effettivamente ad agevolare i diretti beneficiari o se emergeranno nuove criticità da affrontare.
Scopriamo qui di seguito tutte le novità previste sul versante del mondo del lavoro.
Riforma degli scaglioni IRPEF
Una delle principali novità riguarda la stabilizzazione degli scaglioni IRPEF, con tre aliquote progressive:
- 23% per redditi fino a 28.000 euro: questo primo scaglione mantiene un’aliquota ridotta per garantire un’imposizione fiscale sostenibile ai redditi più bassi, favorendo l’equità sociale.
- 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro: la fascia intermedia mira a bilanciare equità e progressività fiscale, con una maggiore incidenza sui redditi medi.
- 43% per redditi superiori a 50.000 euro: l’aliquota massima garantisce una redistribuzione più equa della ricchezza, concentrandosi sui redditi più alti.
La “no tax area” viene ampliata fino a 8.500 euro per i lavoratori dipendenti, allineandosi alle condizioni già previste per i pensionati. Questo intervento assicura che i redditi minimi rimangano esenti da imposizione fiscale, contribuendo a sostenere le fasce più vulnerabili della popolazione.
Inoltre, la detrazione per redditi da lavoro dipendente aumenta a 1.955 euro per redditi fino a 15.000 euro. Questa misura offre un ulteriore sostegno ai lavoratori con redditi bassi, aumentando il reddito disponibile e riducendo il divario economico.
Sostegno all’occupazione e formazione
La legge prevede importanti investimenti per promuovere l’occupazione. Tra le misure più rilevanti:
- Assunzioni presso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro: 250 nuove unità a tempo indeterminato saranno inserite nell’area ispettiva entro il 2026, con un investimento annuo di oltre 12 milioni di euro a regime. Questa iniziativa rafforza i controlli sul rispetto delle norme lavorative e contrattuali, migliorando la tutela dei diritti dei lavoratori.
- Percorsi di accompagnamento al lavoro: vengono potenziati strumenti di politica attiva, come ammortizzatori sociali e fondi nazionali e internazionali, per colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro. Particolare attenzione è rivolta all’occupazione femminile e al trasferimento di competenze, con l’obiettivo di favorire l’inclusione e la crescita professionale.
- Programma GOL: il finanziamento di 30 milioni di euro per il 2025 è destinato alla formazione e al sostegno al reddito di lavoratori del settore pesca e altre categorie in difficoltà. Questo programma mira a riqualificare le competenze dei lavoratori e a favorirne il reinserimento nel mercato del lavoro.
Novità previdenziali
In ambito pensionistico, la manovra introduce modifiche significative:
- Bonus Maroni e Quota 103: i lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata entro il 2025 possono rinunciare all’accredito contributivo, ricevendo direttamente la somma corrispondente, esente da imposizione fiscale. Questa misura incentiva l’accesso anticipato al pensionamento e garantisce maggiore flessibilità nella gestione delle risorse previdenziali.
- Maggiorazione contributiva volontaria: i nuovi iscritti a partire dal 2025 possono aumentare il proprio montante contributivo versando fino a due punti percentuali in più. Tale incremento, deducibile al 50%, sarà corrisposto al momento del pensionamento, offrendo un’opportunità per incrementare l’assegno previdenziale futuro.
Riduzioni contributive per artigiani e commercianti
Per incentivare l’avvio di nuove attività, è stata introdotta una riduzione del 50% sui contributi previdenziali per i lavoratori autonomi che si iscrivono nel 2025. L’agevolazione, valida per 36 mesi, è accessibile anche ai collaboratori familiari e non è cumulabile con altre riduzioni. Questa iniziativa mira a sostenere l’imprenditorialità e a favorire la creazione di nuove imprese.
Regime fiscale per i frontalieri
Nuove regole sono state stabilite per i lavoratori frontalieri, in attesa della ratifica dell’Accordo Italia-Svizzera. Fino al 25% delle loro attività potrà essere svolto in telelavoro senza perdere lo status fiscale di frontaliere. Inoltre, i redditi prodotti all’estero con soggiorni prolungati saranno calcolati secondo criteri specifici, offrendo maggiore chiarezza normativa e flessibilità operativa.
Altri interventi
Tra le disposizioni aggiuntive, spiccano:
- IVA sulla formazione: diventano imponibili le prestazioni di formazione finanziate dai fondi bilaterali delle imprese di somministrazione, uniformando il trattamento fiscale di tali servizi.
- Fermo pesca: stanziati 30 milioni di euro per indennità a favore dei lavoratori del settore. Questa misura sostiene un settore strategico, particolarmente esposto a difficoltà economiche e climatiche.
- Aree di crisi industriale complessa: ulteriori 70 milioni di euro sono destinati a progetti di reindustrializzazione e politiche attive del lavoro, con l’obiettivo di rilanciare i territori colpiti da crisi economiche strutturali.