Un interessante focus su quadro normativo, implicazioni giurisprudenziali e sfide operative connesse all’applicazione della clausola sociale negli appalti pubblici a cura del Dottor Luca Leccisotti.
La clausola sociale rappresenta uno degli strumenti giuridici più significativi introdotti nel Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023) per conciliare la libertà di iniziativa economica con la tutela dei diritti dei lavoratori. L’articolo 102 del nuovo codice ne delinea i contorni applicativi, stabilendo l’obbligo per gli operatori economici di garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato. Tuttavia, la recente sentenza del Consiglio di Stato (Sez. V, n. 26 del 3 gennaio 2025) ha chiarito che tale obbligo non comporta necessariamente l’assunzione del personale dell’appaltatore uscente, né l’applicazione delle stesse condizioni contrattuali.
Quadro Normativo
Articolo 102 del D.Lgs. 36/2023
L’articolo 102 impone agli operatori economici di assumere un impegno formale per:
- Garantire la stabilità occupazionale del personale impiegato nell’esecuzione dell’appalto;
- Applicare il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di settore;
- Promuovere pari opportunità generazionali, di genere e di inclusione sociale.
Questa disposizione è una diretta evoluzione dell’articolo 50 del previgente D.Lgs. 50/2016, con la sostituzione del termine “promuovere” con “garantire”, sottolineando la volontà del legislatore di attribuire maggiore forza cogente all’obbligo.
Bilanciamento dei Valori Costituzionali ed Europei
Il Consiglio di Stato ha evidenziato che l’applicazione della clausola sociale richiede un equilibrio tra:
- Libertà di iniziativa economica (articolo 41 Cost. e articolo 16 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE);
- Diritto al lavoro (articolo 35 Cost. e articolo 15 della Carta di Nizza).
Questa impostazione garantisce il rispetto dei principi costituzionali e comunitari, evitando che la clausola sociale si trasformi in un obbligo rigido e incompatibile con la libertà di impresa.
Implicazioni Giurisprudenziali
Sentenza Consiglio di Stato, Sez. V, n. 26/2025
La sentenza affronta il caso di un’impresa esclusa per non aver presentato la dichiarazione richiesta dall’articolo 102, attestante le modalità per garantire la stabilità occupazionale e l’applicazione del CCNL. Il Collegio ha stabilito che:
- La clausola sociale non impone obblighi assoluti:
- Non vi è obbligo di assumere l’intero personale dell’appaltatore uscente;
- Non è necessario applicare le medesime condizioni contrattuali o riconoscere l’anzianità pregressa.
- La mancanza della dichiarazione è sanabile con il soccorso istruttorio:
- Qualora l’affidatario non subentri al precedente appaltatore, la dichiarazione può essere ritenuta non necessaria.
- Necessità di bilanciamento tra i valori:
- La stabilità occupazionale deve essere perseguita senza compromettere la libertà di iniziativa economica.
Principio di Ragionevolezza e Proporzionalità
La giurisprudenza ha ribadito che la clausola sociale deve essere applicata in modo proporzionato, tenendo conto delle specifiche caratteristiche dell’appalto e della struttura organizzativa dell’impresa aggiudicataria.
Applicazioni Operative
Ruolo delle Stazioni Appaltanti
Le stazioni appaltanti sono tenute a:
- Inserire clausole chiare nei bandi di gara:
- Definire in modo puntuale gli obblighi relativi alla stabilità occupazionale e all’applicazione del CCNL.
- Valutare la compatibilità delle clausole con l’oggetto dell’appalto:
- Evitare clausole che possano introdurre oneri eccessivi o discriminatori.
- Attivare il soccorso istruttorio:
- Consentire agli operatori economici di regolarizzare eventuali carenze documentali senza alterare la parità di trattamento.
Responsabilità degli Operatori Economici
Gli operatori economici devono:
- Pianificare adeguatamente le modalità di esecuzione del contratto:
- Valutare l’impatto economico e organizzativo degli obblighi derivanti dalla clausola sociale.
- Garantire la conformità alla normativa lavoristica:
- Applicare correttamente il CCNL e rispettare i diritti dei lavoratori.
Conclusioni
La clausola sociale, pur rappresentando uno strumento essenziale per promuovere la stabilità occupazionale e i diritti dei lavoratori, deve essere applicata con equilibrio e ragionevolezza per non compromettere la libertà di iniziativa economica degli operatori. La recente giurisprudenza fornisce indicazioni preziose per garantire una corretta applicazione della normativa, rafforzando la fiducia nel sistema degli appalti pubblici.
Un approccio consapevole e rispettoso dei principi costituzionali ed europei consentirà di trasformare la clausola sociale in un elemento di valore aggiunto per le procedure di affidamento, contribuendo al miglioramento complessivo del mercato del lavoro e del sistema economico.
Fonte: articolo di Luca Leccisotti (Dirigente amministrativo SSN ed esperto in Appalti)