La precisazione arriva a margine di una norma “ambigua” inserita all’interno dell’ultimo decreto PNRR: il Ministro Orazio Schillaci afferma che l’Italia non prenderà parte al progetto dell’OMS sul Green Pass globale.
Ha fatto molto discutere infatti un articolo inserito nel cosiddetto decreto PNRR quater che sembrerebbe riaprire la strada all’introduzione del green pass anche in Italia, sotto la nuova veste presentata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Parliamo nello specifico dell’articolo 43 “Interoperabilità delle certificazioni sanitarie digitali”, al Capo X “Disposizioni urgenti in materia di investimenti del Ministero della Salute”, del decreto-legge 2 marzo 2024, n. 19 “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr)”
Si tratta di una disposizione per “far fronte a eventuali emergenze sanitarie, nonché per agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti alla rete globale di certificazione sanitaria digitale dell’Organizzazione mondiale della sanità“.
In parole povere con questo articolo l’Italia si avvierebbe verso l’adozione del modello dell’OMS di green pass globale, una decisione che ha messo di malumore molti scettici della “certificazione verde”.
E le risorse in ballo sarebbero anche sostanziose:
“Al fine di assicurare l’evoluzione della Piattaforma nazionale DGC (Digital Green Certificate) per il collegamento della stessa alla rete globale di certificazione sanitaria digitale dell’Oms, nonché di assicurare la conduzione e manutenzione ordinaria della stessa – si legge infatti nel testo – è autorizzata la spesa di euro 3.850.000 per l’anno 2024, da gestire nell’ambito della vigente convenzione tra il Ministero dell’economia e delle finanze -Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato e la società SOGEI S.p.A. A decorrere dall’anno 2025, per la conduzione e manutenzione ordinaria della Piattaforma nazionale – DGC è autorizzata la spesa di euro 1.850.000 annui, da gestire nell’ambito della convenzione di cui al primo periodo”.
Che cos’è il Green Pass globale dell’OMS?
Il ‘Green pass globale‘, documento per la condivisione dei dati sulla certificazione vaccinale a livello internazionale, nasce da un accordo tra l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Unione europea a giugno 2023.
Si tratta in sintesi di un’estensione digitale e moderna della “Carta Gialla Internazionale“, un libretto sanitario cartaceo utilizzato per la verifica di vaccinazioni contro malattie infettive.
Il sistema si basa su standard tecnici aperti e interoperabili, consentendo la verifica di certificati digitali COVID-19 emessi da diverse autorità sanitarie nazionali.
Si tratta di una componente che fa discutere perché se da un lato, tra i potenziali vantaggi, semplifica i viaggi internazionali, riduce il rischio di frodi e falsificazioni e promuove la condivisione sicura di dati sanitari, tra i potenziali svantaggi si citano preoccupazioni per la privacy e la sicurezza dei dati, la potenziale discriminazione di chi non ha accesso al sistema e la mancanza di consenso globale sull’utilizzo del Green Pass.
Si fa presente tuttavia che, per dovere di cronaca, l’adesione a questo nuovo sistema è volontaria per tutti gli Stati. L’accordo firmato a giugno con l’OMS ha dato il via alla collaborazione, ma non ha vincolato nessuno a partecipare
Il Ministro Orazio Schillaci: Italia non aderirà al Green Pass globale dell’OMS
Data la confusione sul tema e la “patata bollente” tra le mani il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, riferendosi al certificato sanitario internazionale sul modello del Certificato digitale Covid dell’Ue, ha voluto fornire una serie di precisazioni.
“A seguito dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto-legge del 26 febbraio, ritengo utile precisare che il Governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto ‘green pass globale’ dell’OMS. In sede di conversione del decreto-legge, verrà presentato un emendamento per riformulare il testo e ricondurre la norma agli obiettivi PNRR in tema di salute, a partire dalla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico“.
Quindi si preannuncia un poderoso dietro front sulla misura che sarà praticamente cancellata dal testo. Tuttavia la polemica rimane aperta: nessuno si è accorto di questa norma durante l’approvazione del testo?
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it