L’analisi relativa al cosiddetto Indice di Criminalità riguarda tutte le 107 province: ecco quali sono le città più esposte ai reati e quelle meno.
Indice della Criminalità 2019. Diminuisce in Italia il numero dei reati denunciati (6.500 al giorno, il 2,4% in meno su base annuale), ma registrano un aumento esponenziale le truffe e le frodi informatiche.
Ecco una sintetica panoramica sull classifica annuale elaborata dal Sole 24 Ore.
Indice Criminalità 2019: qual è la situazione?
Ogni giorno in Italia vengono denunciati circa 6.500 reati, con un calo su base annuale del 2,4%. Continua, invece, l’esplosione delle truffe e frodi informatiche (518 al giorno, +15%), dei reati connessi allo spaccio di stupefacenti (76 denunce, +2,8%) e delle estorsioni (27 al giorno, +17%).
A scattare la fotografia è la classifica pubblicata oggi dal Sole 24 Ore che analizza la situazione nelle 107 province del Paese, in base ai dati del dipartimento di Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno.
La maglia nera per numero di reati denunciati nel corso del 2018 spetta a Milano, che con 7.017 denunce ogni 100 mila abitanti.
Sul podio anche Rimini, dove si contano si contano 6.252 denunce ogni 100mila abitanti.
A sfatare il tabù di province poco sicure la Sicilia: la prima provincia siciliana per numero di reati è Catania, solo al 28esimo posto, seguita da Siracusa al 29esimo, mentre Palermo è 33esima, seguita da Trapani in 45esima posizione. Tra le siciliane spicca il dato di Enna, la più sicura al 99esimo posto.
A chiudere il terzetto delle peggiori tre Firenze, pari merito con Rimini e con un +9,5% di denunce rispetto a quelle depositate nel 2017. Un balzo in avanti che spicca purtroppo.
Tra i territori meno esposti alla criminalità in fondo alla classifica ci sono Oristano, ultima con 1.493 denunce registrate ogni 100mila abitanti, Pordenone (2.125) e Benevento (2.128).
Inutile statistica: non si denuncia per paura e i Carabinieri aiutano a non farla. Per un furto del portafogli mi sono sentito rispondere: .per sole 30mila lire, dissi che l’avevo perso!