Parigi è stata la sede, dal 30 novembre al 12 dicembre, della 21ª sessione della conferenza delle parti (COP 21), ovvero della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e dell’11ª sessione della riunione delle parti al protocollo di Kyoto (CMP 11) a cui hanno presieduto 150 capi di Stato. Alla fine delle conferenze, il 12 dicembre, le parti hanno raggiunto nuovi accordi per contrastare il surriscaldamento climatico. Gli obiettivi a lungo termine sono relativi al fatto di mantenere la temperatura media globale al di sotto di 2°C, perseverando nello sforzo fino a raggiungere i 1,5°C.
I Paesi hanno presentato piani d’azione nazionali e globali finalizzati a ridurre le emissioni. I governi hanno pattuito di comunicare ogni cinque anni i propri progetti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi, in modo da garantire trasparenza e controllo. Infine, L’UE e i Paesi industrializzati forniranno finanziamenti per il clima ai Paesi in via di sviluppo, per aiutarli a ridurre le emissioni. Ad esempio la Francia ha puntato moltissimo sull’incentivazione all’acquisto delle auto elettriche, che possono arrivare a costare anche 10.000 euro in meno al prezzo di listino.
Dal 31 dicembre il nuovo decreto ha stabilito gli incentivi 2016 per chi compra o noleggia a lungo termine una macchina ibrida o elettrica: 6.300 per chi acquista un veicolo elettrico e 1.000 per chi acquista un veicolo ibrido. Il bonus è cumulabile con lo sgravio per chi rottama un’auto diesel immatricolata prima del 1 gennaio 2001. Gli incentivi previsti possono arrivare a: 3.700 euro per chi acquista un’auto elettrica, 2.500 euro per chi acquista una vettura ibrida plug-in. Le società che posseggono veicoli elettrici non pagano la tassa prevista in Francia per questa tipologia di vetture. Nel Regno Unito la situazione degli incentivi per le auto elettriche è ancora migliore, non a caso è una delle nazioni europee che ha visto crescere maggiormente la propria quota di vetture elettriche nel 2015. Un recente provvedimento ha esteso gli incentivi fino al 2018, rispetto alla fine prevista per marzo 2016.
I provvedimenti riguardano in primis le full electric e le plug-in ibride, divise in tre categorie, a seconda delle emissioni di CO2 e dei km percorsi. La categoria 1 comprende quelle con emissioni minori di 50 g/km e più di 112 km percorsi in modalità elettrica; la categoria 2 comprende emissioni minori di 50 g/km e tra 16 e 111 km di autonomia elettrica; la categoria 3 le emissioni tra i 50 e i 75 g/km e almeno 32 km di autonomia elettrica. Per la categoria 1 sono previsti incentivi pari a 4.500 sterline, mentre per la 2a e 3a categoria l’incentivo ammonta a 2.500 sterline. Oltre a questo i proprietari possono chiedere un incentivo di 500 sterline per l’istallazione di un punto di ricarica domestica. In Italia invece la situazione risulta essere del tutto diversa: chi vuole vendere il proprio usato e comprare una macchina nuova, per esempio, è poco motivato a puntare su un’auto elettrica, soprattutto per la mancanza di agevolazioni economiche concrete come quelle degli altri paesi europei, oltre che per l’assenza delle infrastrutture (le colonnine di ricarica). Ed è un vero peccato, visto che l’alimentazione elettrica presuppone dei costi al chilometro molto ridotti e, in più, garantisce spese contenute per quel che riguarda la manutenzione.