Finalità e risultati del sistema per il monitoraggio e la gestione dei rischi legati alla corruzione illustrati a Roma, nel corso dell’evento promosso con l’Inps presso l’Auditorium della direzione generale di piazzale Pastore. Nel prossimo biennio prevista la copertura integrale delle attività in gestione
La trasparenza come strumento di prevenzione della corruzione per ristabilire un rapporto di fiducia con i cittadini. Questo il tema che ha fatto da filo conduttore della quarta Giornata nazionale della trasparenza promossa oggi a Roma dall’Inail in collaborazione con l’Inps, presso l’Auditorium della direzione centrale dell’Istituto di piazzale Pastore, in osservanza del decreto legislativo numero 33 del 14 marzo 2013 e delle linee guida elaborate dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac).
De Felice: “Necessari modelli di lettura efficaci”. “I nostri istituti sono organizzazioni complesse, non facilmente leggibili dall’esterno – ha sottolineato il presidente dell’Inail, Massimo De Felice, nell’intervento di apertura dei lavori – I dati che mettiamo a disposizione devono perciò essere corredati da efficaci modelli di lettura. Altrimenti come effetto della trasparenza si ha il suo contrario, cioè una confusione interpretativa che dà spunto alla demagogia e invece dell’informazione genera quello che i tecnici definiscono rumore”.
“La tecnica degli open data ricca di potenzialità”. “Grazie al progetto open data – ha aggiunto – abbiamo visto come con poche decine di dati sia possibile definire un modello di lettura dei fenomeni utile a pilotare le azioni di verifica degli esiti. La tecnica degli open data è ricca di potenzialità, alcune delle quali ancora non completamente espresse, e si tratta di potenzialità rilevanti per il controllo pubblico, ma soprattutto per verificare gli esiti delle scelte di politica”.
Treu: “Le informazioni devono anche essere accessibili”. A questo proposito il commissario straordinario dell’Inps, Tiziano Treu, ha spiegato che “l’idea degli open data fino a qualche anno fa non era praticabile”. Oggi, invece, “abbiamo un’opportunità enorme per rendere accessibili le conoscenze, che si accompagna a un grande bisogno di sapere e di conoscere”. Questa necessità di trasparenza, secondo Treu, “non risponde solo all’esigenza di evitare fenomeni degenerativi come la corruzione, che purtroppo sono molto diffusi. Abbiamo anche un dovere nei confronti di tipi di destinatari molto diversificati e non basta che le informazioni che forniamo loro siano trasparenti. Devono anche essere accessibili, non solo per gli interlocutori esterni ma anche per il personale interno”.
Pastorelli: “Serve un grande sforzo organizzativo”. La Giornata è stata anche l’occasione per condividere le finalità e i risultati del sistema progettato dall’Inail per il monitoraggio e la gestione dei rischi legati alla corruzione, in un’ottica di interoperabilità tra le strutture e l’articolato mondo di interlocutori interni ed esterni all’Istituto. Come sottolineato da Alessandro Pastorelli, responsabile anticorruzione e trasparenza dell’Inail, “l’attuazione della trasparenza richiede un grande sforzo organizzativo, con difficoltà che derivano da una normativa talvolta complicata, che prevede molti adempimenti”.
Una piattaforma avanzata dal punto di vista tecnico e metodologico. L’ambiente informatico improntato alla cultura della trasparenza e della sicurezza dell’azione amministrativa realizzato dall’Inail si chiama “Arco” e punta a favorire la gestione dei rischi di corruzione, operativi e di compliance cui è esposto l’Istituto. È una piattaforma avanzata dal punto di vista metodologico e tecnologico che rende il sistema della trasparenza uno strumento di miglioramento ed evoluzione organizzativa. Il progetto si sviluppa su quattro “macro cantieri”: la gestione dei rischi di corruzione (ex L. 190/2012) e dei rischi operativi, la gestione dei rischi di compliance, la gestione dei processi di pubblicazione legati alla trasparenza e il supporto all’audit operativo.
Tutte le strutture coinvolte con modalità cooperative. Il processo di identificazione dei rischi è stato realizzato attraverso un sistema di analisi e monitoraggio delle attività dell’Istituto secondo modalità cooperative che hanno coinvolto tutte le strutture interessate. Le analisi condotte mediante il supporto del sistema informatico sono costantemente aggiornate e confrontate con una “legal inventory” contenente tutte le disposizioni rilevanti ai fini di compliance. I rischi così individuati sono poi sottoposti a una procedura di valutazione, denominata “risk assessment”. Per assicurare la massima omogeneità nei giudizi e rendere i risultati comparabili, la validazione avviene nella cosiddetta modalità “workshop”, in cui tutti i responsabili dei processi sono chiamati a esprimere una valutazione sui rischi a cui sono esposti. I risultati di queste valutazioni alimentano un sistema integrato che, attraverso funzioni avanzate di reportistica, comprende in un unico ambiente tutte le informazioni necessarie all’Istituto per monitorare e gestire i rischi.
Già individuati 120 rischi operativi e di frode. Il progetto, che finora ha già permesso di individuare oltre 120 rischi operativi e di frode, sarà ulteriormente sviluppato nel prossimo biennio attraverso la copertura integrale delle attività in gestione, un monitoraggio costante dell’attività operativa, la produzione di informazioni anche a vantaggio delle funzioni strategiche dell’Inail, il recepimento e l’implementazione più rapida dei vincoli normativi, la diffusione di un approccio metodologico sempre più improntato alla cultura della legalità. Lo sviluppo di Arco, inoltre, è destinato a portare vantaggi anche per cittadini e utenti, come il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi, con la progressiva riduzione degli errori operativi, l’aumento del livello di trasparenza generale e la possibilità di una prima misurazione del valore delle attività e dei servizi erogati.
Lucibello: “Avviata una riflessione di grande utilità”. Per il direttore generale dell’Inail, Giuseppe Lucibello, “le esperienze applicative che abbiamo sviluppato in materia di trasparenza, in una strategia generale di forte condivisione con l’Inps, possono rappresentare delle basi importanti per la promozione di spunti utili al miglioramento di una normativa che, con oltre 200 elementi applicativi, presenta non pochi elementi di complessità. Le criticità che abbiamo manifestato sin dall’inizio – dalla cristallizzazione degli adempimenti alla pubblicazione di un profluvio di dati a volte fine a se stessi – sono state, infatti, la basi per avviare una riflessione di grande utilità, che ci ha permesso di attivare interventi realmente virtuosi”.
“Il nostro impegno ha preceduto gli obblighi di legge”. Lucibello ha sottolineato anche che l’Istituto ha affrontato il tema della trasparenza “già prima che fossero decisi gli obblighi di legge, attivando per esempio dal 1996 la Carta dei servizi e, successivamente, avviando un importante monitoraggio delle proprie attività attraverso la customer satisfaction e l’adesione al progetto emoticons. La stessa organizzazione dell’Inail è concepita nel rispetto di un rigoroso sistema di bilancio, programmazione e controllo, e i valori della trasparenza e dell’integrità sono necessariamente integrati nel piano della valutazione delle performance”.
“I numeri danno il senso degli sforzi intrapresi”. “A tutto questo – ha aggiunto il direttore generale dell’Inail – si aggiungono le attività promosse di recente, i cui numeri diffusi oggi, a partire dalle 80 riunioni che hanno coinvolto 12 direzioni centrali, danno il senso pieno degli importanti sforzi intrapresi. Spero che tutto questo possa contribuire in modo fattivo alla promozione di quell’impegno per la semplificazione sempre più necessario a livello normativo, perché è essenziale che la pubblica amministrazione italiana persegua in modo definitivo e autentico l’obiettivo della trasparenza”.
Nori: “Possiamo rappresentare un esempio virtuoso”. “Inps e Inail – ha chiosato il direttore generale dell’Inps, Mauro Nori – hanno una familiarità intrinseca con la trasparenza perché sono enti partecipati nei quali le parti sociali rappresentano stakeholder con cui viene promosso un confronto quotidiano ed essenziale. Da questo punto di vista possiamo rappresentare un esempio virtuoso che dimostra come la trasparenza, nell’ambito di un’organizzazione, debba rappresentare un autentico humus in relazione al quale orientare tutti gli attori e i processi che agiscono al suo interno”.
FONTE: INAIL