L’Italia è il paese che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale Unesco. Sono 55 quelli riconosciuti “patrimonio dell’umanità” e 12 quelli iscritti nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale.


Storia della Convenzione UNESCO

L’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura), è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, istituita con la Convenzione di Londra nel 1945. La sua missione principale consiste nell’identificazione, protezione, tutela e trasmissione del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo alle generazioni future.

L’Italia entra a far parte dell’Organizzazione nel 1947 e, nel 1950, viene istituita la Commissione Nazionale Italiana, con lo scopo di favorire la promozione, il collegamento e l’esecuzione dei programmi UNESCO in Italia.

Il caso del salvataggio dei templi di Abu Simbel, che rischiavano di essere compromessi dalla costruzione della diga di Assuan, aveva dimostrato che la cooperazione delle nazioni nella conservazione dei siti culturali era di fondamentale importanza. Si avviò pertanto la preparazione di un progetto di convenzione tra le nazioni per la protezione del patrimonio a livello mondiale.

La Convenzione sulla protezione del patrimonio culturale e naturale mondiale è stata adottata dalla conferenza generale dell’Unesco nel 1972 ed è il primo strumento internazionale che riconosce la protezione della natura e dei beni culturali come elementi necessari e fondamentali per lo sviluppo delle società e per il mantenimento della pace e della solidarietà tra i popoli.

Le categorie di beni della Lista del Patrimonio Mondiale

La Convenzione prevede che i beni candidati possano essere iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale in diverse categorie:

Patrimonio culturale

  • monumenti: opere architettoniche, plastiche o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico;
  • agglomerati: gruppi di costruzioni isolate o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio hanno valore universale eccezionale dall’aspetto storico, artistico o scientifico;
  • siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, compresi i siti archeologici, di valore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antropologico.

Patrimonio naturale

  • i monumenti naturali costituiti da formazioni fisiche e biologiche o da gruppi di tali formazioni di valore universale eccezionale dall’aspetto estetico o scientifico;
  • le formazioni geologiche e fisiografiche e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo;
  • i siti naturali o le zone naturali strettamente delimitate di valore universale eccezionale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale.

Le Linee guida operative per l’attuazione della Convenzione definiscono come Patrimonio misto i beni che corrispondono in parte o in tutto a entrambe le categorie.

Paesaggio culturale (dal 1992)

  • paesaggi che rappresentano “creazioni congiunte dell’uomo e della natura” e che illustrano l’evoluzione di una società e del suo insediamento nel tempo sotto l’influenza di costrizioni e/o opportunità presentate dall’ambiente naturale e da spinte culturali, economiche e sociali. La loro protezione può contribuire alle tecniche moderne di uso sostenibile del territorio e al mantenimento della diversità biologica.

Beni del patrimonio UNESCOConvenzione per il Patrimonio immateriale

Nel 2003 è stata approvata la Convenzione per la Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, che stabilisce la salvaguardia, la promozione e la consapevolezza di Beni intangibili, come tradizioni culturali, etniche, artigianali che rappresentano l’espressione e i valori di gruppi o comunità.

Per l’Italia, hanno ricevuto il riconoscimento di Patrimonio Immateriale dell’Umanità diverse tradizioni, tra cui: l’opera dei pupi in Sicilia, il canto a tenore in Sardegna, la dieta mediterranea, la liuteria di Cremona, le grandi macchine a spalla, la pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria, l’arte tradizionale dei pizzaioli napoletani.

I beni UNESCO del patrimonio immateriale dell’umanità.

Come presentare la candidatura

Per essere inseriti nella Lista i siti devono essere di eccezionale valore universale e rispondere ad almeno uno dei 10 criteri previsti nelle Linee Guida Operative.

  • Prima fase: richiesta di iscrizione nella lista propositiva nazionale (Tentative List) con la quale lo Stato segnala al World Heritage Center (WHC) i beni per i quali intende presentare candidatura. Si compila un apposito formulario e lo si trasmette alla CNIU (Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco), che lo indirizza ai Ministeri competenti per un esame più approfondito.
  • Seconda fase: la CNIU, tenendo conto delle valutazioni dei Ministeri, si riunisce per selezionare i beni per i quali richiedere l’iscrizione nella Lista propositiva e provvede a trasmettere le candidature al Ministero degli Affari Esteri che, a sua volta, le invierà alla Rappresentanza Italiana presso l’UNESCO.
  • Terza fase: per i beni iscritti in questa lista si procede alla predisposizione delle candidature, composte da un dossier e da un piano di gestione redatto con l’ausilio dei Ministeri competenti.

Il WHC verifica la completezza del dossier di candidatura, e, in caso positivo, lo sottopone al Comitato del Patrimonio Mondiale il quale si riunisce una volta all’anno per esaminarle. L’assemblea del Comitato delibera infine se procedere o meno all’iscrizione del bene nella Lista del Patrimonio Mondiale.

In base alla Convenzione l’UNESCO ha fino ad oggi riconosciuto un totale di 1121 siti (869 siti culturali, 213 naturali e 39 misti) presenti in 167 Paesi del mondo.

Attualmente l’Italia e la Cina sono le nazioni che detengono il maggior numero di siti  inclusi nella lista dei patrimoni dell’umanità.

Nella pagina dedicata sul sito del MIC è possibile consultare la lista dei siti italiani del patrimonio mondiale e la loro data di iscrizione.

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it