barIl premier Renzi annuncia: “stiamo mettendo a punto una misura per toglierle da tabaccherie ed esercizi commerciali”. Baretta:”la nostra linea è ridurre e razionalizzare”. Fit: “nelle tabaccherie l’ambiente di gioco è garantito”.

 

“Sul gioco d’azzardo stiamo per mettere a punto una misura per togliere le slot dalle tabaccherie ed esercizi commerciali”. E’ quanto affermato dal premier Matteo Renzi in un’intervista al magazine “Vita no profit”. I dettagli del progetto sono stati successivamente forniti dal sottosegretario all’Economia con delega ai giochi, Pier Paolo Baretta: “abbiamo avviato a luglio una proposta in Conferenza Unificata che prevede di andare oltre la riduzione di almeno il 30% delle slot machines, già decisa con la legge di Stabilità e di farlo eliminando l’offerta di gioco dagli esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini, e altri) riducendola in modo significativo – fino ad azzerarla – nei pubblici esercizi (bar) e nelle rivendite di tabacchi; introducendo una certificazione di doppio livello (classe A e classe B) dei punti gioco e un rigoroso sistema di controlli, considerando valide, in materia di distanze, le decisioni normative adottate finora dagli enti locali, con i quali è in corso un negoziato. Comunque, posso assicurare che la nostra linea è ridurre e razionalizzare”.

 

Baretta ricorda che nella legge di Stabilità 2015 “abbiamo già deliberato la riduzione del 30% delle slot machines entro un biennio, ma quella decisione non risolveva la riorganizzazione del gioco nelle periferie dove la diffusione è molto capillare, tant’è vero che gli enti locali spesso sono intervenuti con misure apposite, fissando distanze minime dai luoghi sensibili, come le scuole. Perciò abbiamo aperto un confronto a livello di Conferenza Unificata per arrivare a un’intesa con gli enti locali che consentisse di razionalizzare la presenza gioco per ridurre l’offerta e qualificarla”. La ricetta del sottosegretario prevede di “regolamentare l’accesso, in modo che vi sia l’obbligo effettivo di passare dall’esercente e non si acceda alle slot autonomamente, definire gli orari d’apertura”. Sulla tempistica, Baretta – in un’intervista al quotidiano Avvenire – spiega che “la decisione (sarà presa, ndr) in tempi brevi, mentre ci vorrà più tempo per applicarla. Due anni al massimo per la riduzione del 30%, compresa la trasformazione tecnologica delle apparecchiature, sia collegandole tutte da remoto sia prevedendo degli accorgimenti contro la dipendenza”.

 

Sindacato Totoricevitori Sportivi: “non è la soluzione”

 

Il primo commento, negativo, arriva dal Sindacato Totoricevitori Sportivi aderente alla Federazione Italiana Tabaccai: “eliminare le slot dalle tabaccherie non è la soluzione: serve una riduzione delle macchine e la formazione continua degli esercenti”, dice il presidente Giorgio Pastorino. “Abbiamo presentato al sottosegretario Baretta una nostra proposta per la riduzione delle macchine nei locali, per arrivare a una media di due a esercizio, ma soprattutto riteniamo che sia necessario passare a una nuova generazione di slot- dice ancora Pastorino – che rendano necessaria l’intermediazione dell’esercente per essere attivate. Le slot dovrebbero essere sempre visibili e controllabili, inoltre riteniamo indispensabile un percorso di formazione continua per i tabaccai, che consenta di offrire il gioco in maniera professionale, ma senza eliminarlo dal territorio: dove questo è accaduto le ricadute sono state molto pesanti”.

 

Fit: “nelle tabaccherie l’ambiente di gioco è garantito”

 

“Sono sorpreso dalle parole del sottosegretario Baretta. Nelle tabaccherie l’ambiente di gioco è garantito. I nostri esercenti sono formati per legge e seguono corsi di aggiornamento specifici sui giochi, come le slot, in modo da rendersi conto se un giocatore rischia la dipendenza e in tal caso attivarsi, restando in contatto con le Asl”. E’ quanto ha dichiarato Giovanni Risso, presidente della Federazione Italiana Tabaccai. “Come tabaccai siamo pronti a formarci in qualunque maniera affinché se ci sono slot nel locale il tabaccai possa seguire il cliente, siamo anche pronti a intensificare i corsi di formazione, ma riteniamo che pochi altri ambienti di gioco siano sicuri e controllati come le tabaccherie”, ha concluso Risso.