In questa nota si analizzano gli effetti dei principali provvedimenti in materia di tassazione dei redditi delle imprese adottati a partire dal 2011: la nuova disciplina sul riporto delle perdite, la deducibilità dell’IRAP sul costo del lavoro e la detassazione dal reddito di impresa del rendimento figurativo del capitale proprio (il cosiddetto ACE, Aiuto alla Crescita Economica). L’analisi è effettuata sull’universo delle società di capitali utilizzando il nuovo modello di microsimulazione ISTAT-Matis (Modello per l’analisi della tassazione e degli incentivi sulle società di capitali) nel periodo 2011-14.

Per il 2014 si stima che il riporto delle perdite avrà un impatto limitato mentre le deduzioni dell’IRAP e l’ACE interesseranno oltre la metà delle imprese (57,3%). Di queste, circa un terzo beneficerà di entrambe le misure. La percentuale di beneficiari è maggiore per le imprese industriali e di dimensioni medio-grandi, per i gruppi di impresa, e per le imprese residenti al Nord.

L’introduzione delle misure determina un risparmio dell’imposta sui redditi del 9,8% pari a 2,6 miliardi di euro nel 2014. Il contributo più rilevante alla riduzione delle imposte è attribuibile all’introduzione dell’ACE (5,4%). Le imprese con fatturato tra i 500 mila e i 10 milioni di euro, le imprese del settore delle costruzioni e quelle che risiedono nel Mezzogiorno e nel Nord-est risultano i maggiori beneficiari.

L’applicazione a regime dei provvedimenti comporta una riduzione dell’aliquota effettiva del prelievo sui redditi delle imprese: l’aliquota mediana passa dal 28,5 al 26,1% valore inferiore all’aliquota legale. La riduzione dell’aliquota è maggiore per le imprese di medie dimensioni, quelle che operano nel settore industriale, le imprese residenti nelle regioni settentrionali e i gruppi fiscali. Considerando anche la componente IRAP gravante sui redditi di impresa, l’aliquota effettiva mediana raggiunge il 31,3%.

Gli effetti del meccanismo dell’ACE, considerati indipendentemente dagli altri provvedimenti, favoriscono le imprese più profittevoli e dinamiche, garantendo un abbattimento crescente nel tempo del carico fiscale. Nel 2014, l’aliquota effettiva per i beneficiari dell’ACE scenderà di oltre due punti percentuali raggiungendo il 26,2%, valore equivalente a quello stimato per i non beneficiari.

FONTE: Istat

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