Moltissime famiglie italiane si ritrovano ad ereditare dai propri nonni o parenti lontani dei terreni agricoli, in particolar modo nei piccoli centri rurali fuori città. Non è raro, infatti, che nel passato fosse molto diffusa l’agricoltura e i nostri nonni facessero investimenti per l’acquisto di terreni da coltivare.
Oggi il mondo del lavoro è notevolmente cambiato e, anche se si tratta comunque di una risorsa, l’eredità di un terreno agricolo potrebbe gravare su una famiglia perché comporterebbe il pagamento di tasse sui propri redditi.
Nelle prossime righe abbiamo così deciso di fornirvi alcune informazioni su come potreste gestire il terreno e farlo fruttare al meglio, in modo da coprire gli importi dovuti per la tassazione e magari avere degli utili supplementari.
L’importanza dell’utilizzo del terreno
Per prima cosa dobbiamo considerare le conseguenze che potrebbe avere su di noi un terreno agricolo lasciato al suo destino senza alcun tipo di utilizzo.
Si correrebbe il rischio che a causa del mancato sfruttamento del terreno per la coltivazione la terra diventi meno fertile ed inizino a crescere erbacce ed arbusti che lo renderebbero molto disordinato. In questo caso sarebbe quindi necessario pagare comunque una ditta per le pulizie e il taglio delle erbacce onde evitare che i vicini possano essere disturbati dalla vegetazione che cresce senza alcun tipo di controllo.
Inoltre, sia che venga sfruttato o meno, il possedimento di un terreno equivale ad un aumento del proprio reddito, con conseguenti aumenti sulle imposte da pagare.
Per questi due motivi è molto sconsigliato tenerlo incolto e senza alcuno sfruttamento.
Le valutazioni per l’affitto
Una buona soluzione potrebbe essere quella di affittarlo ad agricoltori che si occupino della coltivazione. Moltissimi imprenditori del settore agricolo affittano terreni con contratti di più anni per produrre coltivazioni che aumentino i loro profitti.
Purtroppo la resa in questo caso non è enorme e un terreno in affitto con questo scopo ci consentirebbe di maturare circa un migliaio di euro per ettaro (in alcuni casi molto meno), con la possibilità però di tenerlo in ordine senza alcun costo e di ammortizzare le tasse.
Inoltre questa pratica ci permetterebbe di evitare comunque la vendita, in modo da attendere un’eventuale modifica del piano regolatore comunale. Quando un terreno passa da agricolo ad edificabile il suo valore cresce in modo esponenziale e le offerte di acquisto non mancherebbero di certo in questo caso.
Affittandolo ad imprese agricole possiamo così conservare questa opportunità per il futuro.
Alternativa molto più facile da monetizzare nell’immediato è quella di stipulare un contratto di affitto con aziende che si occupano di produzione di energia elettrica tramite impianti fotovoltaici. In questo caso i contratti hanno una durata molto elevata, ma il canone di affitto sarebbe decisamente superiore rispetto alla media di mercato delle imprese agricole.
Se siete interessati ad approfondire questo tipo di opportunità ci sentiamo di consigliarvi di visitare il sito web terrenofotovoltaico.com, dove troverete moltissime informazioni aggiuntive su questo tipo di affitto, la valutazione che viene fatta mediamente sui terreni e i requisiti che dovrebbero avere per essere adattati a questo utilizzo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it