Rete Imprese Italia contesta la proposta di aumentare la soglia massima garantita per singola impresa da 2,5 a 5 milioni. L’iniziativa “snaturerebbe ulteriormente la funzione del Fondo” e ne ” provocherebbe un rapido esaurimento delle risorse”.
Rete Imprese Italia esprime la più ferma contrarietà alle proposte di emendamento che, innalzando la soglia massima garantita per singola impresa da 2,5 a 5 milioni di euro, mirano ad estendere l’accesso al Fondo di garanzia per le pmi anche ad operazioni di grande importo.
Tale iniziativa, infatti, “andrebbe a snaturare ulteriormente la funzione del Fondo pubblico di garanzia che nasce con la finalità di sostenere le micro, piccole e medie imprese con difficoltà di accesso al credito e provocherebbe un rapido esaurimento delle risorse a disposizione del Fondo”.
La modifica che si vuole introdurre, continua rete Imprese Italia, “va nella direzione opposta rispetto ad un utilizzo efficace ed efficiente delle risorse pubbliche ed avrebbe l’effetto di concentrarne l’utilizzo, ed il rischio finanziario collegato, su operazioni di grande importo per imprese di dimensioni tali da avere accesso diretto al mercato del credito.
Ciò, soprattutto, in una fase in cui è invece più che mai necessario ritornare ai principi ispiratori dello strumento pubblico di garanzia, supportando le esigenze di accesso al credito delle micro, piccole e medie imprese, per le quali persistono maggiori difficoltà nell’accesso al credito in questa fase di riavvio della crescita economica”.