Partite-IvaaaMartedì’ 27 ottobre, presso la sede della Direzione Regionale dell’Abruzzo si è tenuto il seminario specialistico dedicato all’impatto delle più recenti novità legislative della disciplina Iva sugli enti pubblici e i soggetti economici che operano con la Pubblica Amministrazione. La giornata ha rappresentato un importante momento di riflessione sugli istituti della fatturazione elettronica, dello split payment e del reverse charge nella loro veste di strumenti di lotta all’evasione e alla frode fiscale. Esperti autorevoli hanno preso parte al seminario offrendo, grazie alle rispettive esperienze professionali, il proprio personale contributo all’approfondimento di tematiche di grande interesse operativo per i responsabili delle diverse Pubbliche Amministrazioni che hanno partecipato numerosi all’evento nella gremita sala conferenze e nell’aula informatica attrezzata per la diretta streaming.

 

Dopo i saluti del Direttore regionale, Federico Monaco, il Consigliere della Corte dei Conti, Massimo Romano, ha dato il via agli interventi trattando della disciplina normativa e regolamentare della fatturazione elettronica nei confronti della Pubblica Amministrazione. Romano ha analizzato l’istituto nella duplice veste di strumento di controllo della spesa pubblica e conoscitivo dei flussi fiscali, documentando l’efficacia dello stesso che, dopo fisiologiche incertezze iniziali legate all’identificazione delle Pubbliche Amministrazioni, è entrato a pieno regime, ponendo l’Italia all’avanguardia nel panorama europeo.

 

Basata su una struttura di interscambio, la fatturazione elettronica realizza un flusso il cui grande vantaggio è anche quello di armonizzare l’articolato sistema dei pagamenti proprio delle Pubbliche Amministrazioni. “Il passo successivo – auspica il dottor Romano – sarà quello di sviluppare lo strumento, informatizzando e armonizzando l’intero processo negoziale che sta a monte della ricezione della fattura”.

 

Livia Salvini, Professoressa di Diritto Tributario presso l’Università LUISS, ha analizzato l’istituto dello split payment e si è soffermata in maniera puntuale sulle peculiarità di uno strumento del tutto nuovo per l’ordinamento italiano e comunitario (istituito con legge n. 190/2014), che deroga all’ordinario meccanismo di applicazione dell’IVA.

 

Secondo il meccanismo della scissione dei pagamenti (split payment), infatti, la Pubblica Amministrazione, a fronte della cessione o della prestazione ricevuta, eroga il solo corrispettivo al netto dell’Iva, versando l’imposta direttamente all’erario. Nell’ambito della trattazione sono state ampiamente esaminate le difficoltà di applicazione dell’istituto, le problematiche interpretative e gli aspetti controversi legati ai rimborsi, al regime sanzionatorio ed analizzati i casi di esclusione per assoggettamento della cessione o della prestazione a regimi speciali.

 

A seguire, il contributo di Renato Portale – dottore commercialista, giornalista ed esperto Iva  – ha permesso, grazie ad un confronto tra lo split payment e il reverse charge, di inquadrare le caratteristiche di quest’ultimo e di chiarire eventuali ipotesi di interferenze con la scissione dei pagamenti. Il sistema del reverse charge, infatti, deroga anch’esso alla disciplina generale in materia di Iva, trasferendo gli obblighi di assolvimento dell’imposta dal cedente all’acquirente. Quest’ultimo, ricevuta dal fornitore la fattura senza applicazione dell’Iva e con l’indicazione che si tratta di un’operazione soggetta a inversione contabile, integra il documento, riportando l’aliquota e la relativa imposta, e lo annota sia nel registro delle vendite sia in quello degli acquisti. Sono state, poi, esaminate le casistiche di applicazione dell’istituto, rilevandone una diffusione sempre più capillare nei diversi settori di attività, comprese le nuove ipotesi introdotte a far data dal 1° gennaio 2015 (prestazioni di pulizia, demolizione, installazione di impianti e completamento relative ad edifici).

 

Con l’introduzione dello split payment e l’ampliamento del reverse charge si è ridotta la funzione e l’ambito applicativo di altri due regimi di applicazione dell’Iva: il cash accounting e l’iva ad esigibilità differita. Mario Spera, docente presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione e la Guardia di Finanza, ha dedicato il suo intervento all’analisi accurata di tale mutata situazione, indicando i casi in cui i due preesistenti strumenti continuano a trovare applicazione, ma alla presenza di requisiti oggettivi e soggettivi differenti.

 

A chiudere la giornata di approfondimento è stato l’intervento del Direttore Centrale Accertamento Aldo Polito che, allacciandosi a quanto detto dai relatori che lo hanno preceduto, si sofferma, tra l’altro, sui numeri dell’efficacia dello split payment  e del reverse charge , “due strumenti – afferma – che stanno effettivamente funzionando perché non sono solo il frutto di un mero recepimento delle previsioni comunitarie ma nascono per effetto di intense attività di controllo, studio e analisi poste in essere dall’Agenzia delle Entrate”.

 

“Ritengo, in generale – conclude il Direttore Polito – che uno degli elementi maggiormente significativi di questa stagione – sia stato quello di aver riflettuto molto sull’Iva, più di quanto si sia fatto in passato e questo fattore non potrà che portare l’Amministrazione Finanziaria in un contesto più europeo rispetto a quello nel quale ha finora operato.”