Dal Garante della Privacy arriva l’ok alla donazione del proprio corpo alla ricerca scientifica ai fini di studio e formazione.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha espresso il proprio parere favorevole sullo schema di decreto che regola la trasmissione telematica delle dichiarazioni di consenso all’utilizzo del proprio corpo e dei tessuti post-mortem a fini di studio, formazione e ricerca scientifica.
Si tratta di un passo importante verso una gestione più efficiente e trasparente delle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) nel contesto della donazione del corpo alla scienza.
L’approvazione del Garante arriva dopo un attento esame dello schema di decreto e del disciplinare tecnico presentati dal Ministero della Salute, tenendo in considerazione le osservazioni dell’Autorità emerse durante le numerose discussioni col Ministero stesso.
Vediamo nel dettaglio.
Donazione del corpo alla ricerca scientifica: il parere del Garante della Privacy
Il decreto prevede l’istituzione di una sezione dedicata all’interno della banca dati delle DAT, gestita dal Ministero della Salute.
Le Aziende Sanitarie Locali (Asl) saranno, poi, incaricate di inserire telematicamente le dichiarazioni di consenso provenienti dai donatori. Queste dichiarazioni non riguarderanno solamente i dati anagrafici del donatore, ma conterranno anche informazioni fondamentali, tra cui
- I dettagli del fiduciario e del sostituto nominati dal donatore;
- L’accettazione della nomina da parte dei predetti;
- La dichiarazione di consenso da parte di entrambi i genitori nei casi di donatori minorenni;
- Eventuali revocazioni.
Le dichiarazioni potranno essere redatte sia per atto pubblico che per scrittura privata autenticata. In alternativa, potranno essere consegnate di persona dall’interessato all’Ufficio di Stato civile del proprio comune di residenza o alle strutture sanitarie.
Inoltre, è prevista la possibilità di comunicare le informazioni attraverso videoregistrazione o dispositivi che possano agevolare il dialogo, nel caso di donatori con disabilità. In ogni caso, spetta alle Asl conservare e trasmettere telematicamente tali dichiarazioni alla banca dati delle DAT.
I dati raccolti saranno soggetti a rigorose politiche di privacy. Il Ministero della Salute potrà diffonderli solo in forma anonimizzata e aggregata, cancellandoli dopo dieci anni dal decesso del donatore. Nel caso di donatori minorenni, l’archiviazione cesserà al raggiungimento del 18º anno di età.
Questa nuova procedura promette di semplificare e migliorare l’intero processo di donazione del corpo alla scienza, garantendo sia il rispetto della privacy e sia le volontà espresse dai donatori.
Il testo del provvedimento
Qui potrete trovare il documento completo del Garante della Privacy.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it