Il Decreto taglia prezzi è la prima manovra economica di marzo 2022. Ma su cosa andremo a risparmiare? Vediamolo insieme.
Decreto taglia prezzi: nelle ultime settimane, complice anche la guerra in Ucraina, i prezzi di carburante, luce e gas sono alle stelle. Ciò ha portato a polemiche da parte dei consumatori e scioperi di alcune categorie di lavoratori.
Proprio per questo, il Consiglio dei Ministri, su proposta del premier Mario Draghi, ha approvato il Decreto taglia prezzi, che introduce diverse misure, per poter contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina.
Vediamo quali sono le misure che saranno introdotte nel Decreto taglia prezzi, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Decreto taglia prezzi: ecco le misure che verranno introdotte
Nel Decreto taglia prezzi sono presenti sia delle soluzioni immediate, per contenere l’aumento dei costi del carburante e dell’energia e sia soluzioni a lungo termine, per monitorare i prezzi.
Ecco quali saranno le principali misure.
Contenimento dell’aumento dei prezzi dell’energia
È prevista una riduzione delle accise sulla benzina e il gasolio usati come carburante. La riduzione sarà pari a 25 centesimi di euro al litro, per un periodo di 30 giorni, dall’entrata in vigore del provvedimento.
Sarà previsto anche un Bonus carburante, ovvero dei buoni benzina ceduti, a titolo gratuito, dalle aziende private verso i propri lavoratori dipendenti, nel limite di 200 euro a lavoratore.
Verrà potenziato anche il ruolo del Garante per la sorveglianza dei prezzi. Il Garante, infatti, dovrà prevenire e bloccare l’aumento dei prezzi direttamente in loco, presso il singolo benzinaio.
In caso di violazione, le imprese saranno sanzionate con multe che vanno dai 500 ai 5mila euro.
Credito d’imposta a beneficio delle imprese
Sono introdotti i seguenti crediti d’imposta:
- alle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica. Il credito è pari al 12% della spesa sostenuta per l’acquisto della componente energetica effettivamente utilizzata nel secondo trimestre del 2022 ed è riconosciuto qualora il prezzo della stessa, calcolato sulla base della media riferita al primo trimestre 2022, abbia subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019;
- alle imprese diverse da quelle a forte consumo di gas naturale. Il credito è pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del gas, consumato nel secondo trimestre solare dell’anno 2022, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al primo trimestre 2022, dei prezzi di riferimento pubblicati dal Gestore dei mercati energetici (GME), abbia subito un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019.
Il credito d’imposta relativo ai consumi di energia elettrica è cedibile ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione. Fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario ovvero imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia.
La cedibilità è altresì estesa al credito d’imposta già riconosciuto alle imprese energivore e a forte consumo di gas naturale ai sensi del decreto-legge n. 4/2022 e n. 17/2022.
Sono invece incrementati i seguenti crediti d’imposta, già riconosciuti dal decreto-legge n. 17/2020:
- quello a favore delle imprese energivore (dal 20% al 25%);
- quello a favore delle imprese a forte consumo di gas naturale (dal 15% al 20%).
Potenziamento delle attività di sorveglianza sui prezzi
Sono potenziati l’attività e gli strumenti a disposizione di “Mister prezzi”, il Garante per la sorveglianza dei prezzi già istituito presso il Ministero dello sviluppo economico.
In particolare, è istituita una apposita “Unità di missione”, con relativa dotazione di personale, per le attività istruttorie, di analisi, valutazione ed elaborazione dei dati.
Inoltre, il Garante – che a legislazione vigente può convocare le imprese e le associazioni di categoria al fine di verificare i livelli di prezzo dei beni e dei servizi di largo consumo corrispondenti al corretto e normale andamento del mercato – potrà richiedere alle imprese dati, notizie ed elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo.
Le altre misure del Decreto taglia prezzi le trovate qui.
Il testo completo del Decreto
A questo link potete consultare il testo del Decreto, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it