Quali prospettive e quali occasioni si aprirebbero se cittadini e imprese avessero uno strumento per finanziare e partecipare attivamente a progetti d’impresa? E se questi progetti avessero forte rilevanza sociale come quelli in energie rinnovabili ed efficienza energetica?
Questo è ciò che stiamo già scoprendo negli ultimi anni con la nascita di veri e propri portali di investimento dedicati alla “crowd” (letteralmente “folla” in inglese), termine che include genericamente imprese, privati e investitori professionali. Queste piattaforme danno per la prima volta la possibilità di fare investimenti collettivi interamente online. Attraverso i quali si acquistano partecipazioni d’impresa in proporzione all’investimento diventando veri e propri soci dell’azienda finanziata.
Questo innovativo metodo di finanziamento ha il nome di “equity crowdfunding” traducibile appunto con “finanziamento collettivo in capitale di rischio”.
Equity crowdfunding per la green economy
Un modello che va ben oltre il mero aspetto finanziario assumendo i contorni di un nuovo modo di fare impresa e di avviare progetti imprenditoriali. La fattispecie sulla quale oggi vogliamo porre la nostra lente di ingrandimento è quella dei progetti dedicati alle energie rinnovabili, alla mobilità sostenibile e all’efficienza energetica, ambiti nei quali incentivi e investimenti pubblici hanno avuto andamento incerto e altalenante negli ultimi anni senza rispondere concretamente alle necessità ambientali del territorio con conseguenza diretta sulla nostra salute. Basti pensare agli allarmanti dati dell’ultimo rapporto sulla qualità dell’aria dell’Agenzia Ue per l’ambiente che individua il 95% della popolazione europea a rischio smog nel nord Italia. Si tratta di 3,9 milioni di persone che abitano in aree dove sono superati contemporaneamente e regolarmente i limiti dei principali inquinanti dell’aria (PM10, biossido di azoto e ozono).
Un panorama non rassicurante che impone dei cambiamenti più o meno grandi ad ogni uno di noi. Fortunatamente non mancano forti sostenitori della rivoluzione green che si ergono a promotori di virtuosi progetti in questo senso, anche attraverso strumenti come l’equity crowdfunding che consente a imprese e cittadini di unire forze e capitali come difficilmente prima era possibile.
Nel 2018 i primi casi di successo
Andiamo allora a vedere alcuni dei primi casi attraverso i quali questo modello finanziario ha aperto nuove possibilità nel panorama green technology.
SMY umbria
SMY Umbria è la startup innovativa che ha lanciato Sustainable Mobility Umbria, il primo progetto in Europa per la diffusione sociale partecipata e diretta di stazioni di ricarica per la mobilità elettrica gestite da chi le usa, ha raccolto 120 mila euro sulla piattaforma di equity crowdfunding WeAreStarting.it con l’obiettivo di installare una rete diffusa di 10 stazioni di ricarica per veicoli elettrici sul territorio umbro.
La raccolta fondi si è conclusa in un periodo complessivo di tre mesi, arrivando a una raccolta complessiva pari a tre volte l’obiettivo minimo di raccolta. Tutti i finanziatori della campagna sono diventati soci di SM(Y) Umbria potendo così contribuire attivamente allo sviluppo e alla crescita della società.
Secondo i dati diffusi dal portale, gli investitori coinvolti nella campagna di SM(Y) Umbria sono stati 52 (38 persone fisiche e 14 società) e hanno investito importi che vanno da 200 euro a 45 mila euro con una media di circa 2.300 euro a investimento. Considerevole il dato sull’interesse per il progetto SM(Y) Umbria anche al di fuori dei confini regionali: più dei due terzi degli investitori sono arrivati da altre Regioni.
Eysba
EYS BA S.r.l è una società di scopo costituita dalla società di gestione del palazzetto dello sport PalaYamamay di Busto Arsizio, dalla startup Infinityhub e da specialisti del mondo dell’energia, con il fine di rendere più efficiente dal punto di vista energetico il PalaYamamay.
Dopo un’approfondita analisi iniziale il piano prevede nuovi impianto illuminazione, di riscaldamento e raffrescamento che si baseranno su di un ibrido di pompe di calore per acqua calda sanitaria e una caldaia a condensazione. Un progetto ambizioso che ha richiesto un investimento complessivo di € 337.000, raccolti per il 20% in forma di equity attraverso la piattaforma WeAreStarting, leader in Italia per progetti sulle rinnovabili attraverso equity crowdfunding. Il restante 80% sarà invece ottenuto dal tradizionale canale bancario sotto forma di finanziamento a medio/lungo termine.
Nascono le prime collaborazioni strategiche
Alla luce di questi risultati di successo e del positivo interesse che le stesse iniziative hanno scatenato, stanno nascendo diverse collaborazioni tra portali e società del settore. Uno degli esempi è rappresentato dalla collaborazione avviata tra il già citato portale WeAreStarting e la società di consulenza energetica Kairos ingegneria. All’interno di questo accordo, le due realtà provvederanno a costruire una procedura per facilitare il finanziamento dal basso di progetti di efficienza energetica per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico.
Questa l’opinione di Claudio Bruno, CEO di Kairos: “L’accordo siglato ha il fine di agevolare la concreta realizzazione di interventi di efficienza energetica attraverso il crowdfunding. Kairos Ingegneria opera dal 2011 in qualità di ESCo sia in ambito pubblico che privato, mentre WeAreStarting Srl per prima ha veicolato con successo i primi progetti finanziati nell’ambito dell’efficienza energetica. Grazie alle esperienze maturate nei rispettivi ambiti di competenza, l’accordo consentirà di dare un impulso alla realizzazione di interventi di efficienza energetica attraverso lo strumento del crowdfunding. Le prime iniziative saranno focalizzate sugli interventi realizzabili nell’ambito della Pubblica Amministrazione con l’obiettivo di valorizzare la partecipazione attiva dei cittadini e degli altri stakeholders.”
L’accordo si propone di costruire casi studio da sottoporre all’attenzione degli sviluppatori di questi progetti, ESCo e finanziatori di progetti attivi all’interno della filiera dell’efficienza energetica, ma anche degli enti pubblici e finanziarie regionali che potrebbero essere i principali beneficiari del coinvolgimento di capitale di privati nel finanziamento di interventi di riqualificazione energetica.