A causa dei costi troppo alti e delle liste d’attesa troppo lunghe, circa 4 milioni di italiani hanno rinunciato alle cure mediche: vediamo nel dettaglio.
Costi cure mediche: la salute dovrebbe essere sempre al primo posto, con controlli e viste regolari.
Ma sono aumentate le difficoltà di accesso alle cure mediche, per milioni di italiani, a causa dei costi troppo alti e delle liste di attesa troppo lunghe.
Tale situazione era già iniziata durante la pandemia di Covid-19, durante la quale milioni di italiani avevano trovato difficoltà ad accedere ai controlli periodici e alle cure mediche.
Il trend, nonostante un miglioramento, rimane un dato allarmante per il settore medico in Italia. Vediamolo insieme.
Costi cure mediche: milioni di italiani in difficoltà
Nel 2022, si attesta che il 7% della popolazione italiana ha rinunciato alle cure di cui aveva bisogno.
Si tratta di un dato in miglioramento, rispetto al 2020 e al 2021, quando il Covid aveva frenato diverse cure, portando alla rinuncia, rispettivamente, il 9,6% e l’11,1%.
Ma si tratta di un dato ancora troppo alto e lontano dai parametri del pre-Covid, quando era il 6,3%, pari a 3,5 milioni di italiani, a rinunciare alle cure mediche e alle prestazioni sanitarie.
I dati recenti attestano una frenata delle cure mediche soprattutto per cause economiche.
Come affermato da Cristina Freguja, Direttrice della Direzione centrale per le statistiche sociali e il welfare:
“Nel confronto tra il 2022 e gli anni pregressi della pandemia, emerge un’inequivocabile barriera all’accesso costituita dalle lunghe liste di attesa, che nel 2022 diventa il motivo più frequente (il 4,2% della popolazione), a fronte di una riduzione della quota di chi rinuncia per motivi economici (era 4,9% nel 2019 e scende al 3,2% nel 2022. Aspetti della vita quotidiana dove la stima della rinuncia a prestazioni sanitarie fa riferimento al totale della popolazione che ha bisogno di visite specialistiche (escluse le dentistiche) o esami diagnostici e ha dichiarato di averci rinunciato per problemi economici o per difficoltà di accesso ai servizi. Nel 2022 inoltre la quota di persone che ha effettuato visite specialistiche si è ridotto (dal 42,3% nel 2019 al 38,8% nel 2022) come per gli accertamenti diagnostici (dal 35,7% al 32,0%), con punte più alte al Sud (qui la riduzione raggiunge i 5 punti percentuali)”.
Meno cure mediche: chi riguarda e perché
La situazione riguarda trasversalmente tutto il Paese, dal Nord al Sud.
Ad essere maggiormente colpiti sono gli anziani.
Anche a livello economico, la situazione sembra invariata: anche le fasce economiche più alte hanno dovuto rinunciare a diverse prestazioni sanitarie, in forma maggiore rispetto al pre-Covid.
Si fa sempre più ricorso al cosiddetto “out of pocket”, ovvero le spese sanitarie pagate interamente dai cittadini o garantite dalla copertura assicurativa.
Ben il 41,8% dei cittadini ha pagato interamente le spese, sia per le visite specialistiche che per gli accertamenti diagnostici.
In tutto, ormai il 25% della spesa per la salute è a carico dei cittadini.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Questa situazione era iniziata prima della cosiddetta pandemia, che ne ha causato un ulteriore peggioramento