cosa-succede-se-ricevo-un-bonus-che-non-mi-spettaPer errori di vario tipo ci si può ritrovare a fruire di un’agevolazione non dovuta: cosa succede, pertanto, se ricevo un bonus che non mi spetta? Quali sono le azioni da intraprendere?


Molte persone potrebbero ritrovarsi nella scomoda situazione di ricevere un bonus che, in realtà, non gli spetta. Questo può verificarsi per una serie di motivi, tra cui errori amministrativi o scambi di persona per omonimia o altro.

Ovviamente se ci si ritrova a ricevere un agevolazione non dovuta è importante agire con tempestività. Non fare nulla potrebbe infatti comportare conseguenze indesiderate in futuro.

Ma cosa si deve fare in una situazione del genere? Ecco i passi da seguire per chi si trova in questa situazione.

Cosa succede se ricevo un bonus che non mi spetta? Cosa devo fare?

Una volta scoperto il ricevimento di un bonus non dovuto, la prima azione da intraprendere è la restituzione della somma. Questo rappresenta un passo fondamentale per evitare problemi legali e finanziari futuri.

La restituzione dei fondi deve avvenire tramite la Tesoreria Centrale della Banca d’Italia. In particolare, è necessario effettuare un versamento sul Capitolo 3670/03, Capo 27 del Ministero dell’Economia e delle Finanze, destinato alle “Entrate eventuali e diverse concernenti il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il conto IBAN da utilizzare per il versamento è il seguente: IT 71I 01000 03245 350 0 27 3670 03.

È importante specificare la causale del versamento in modo chiaro e inequivocabile, includendo il motivo della restituzione, l’importo del bonus, il nome utente e il codice fiscale associati. Ad esempio, la causale potrebbe essere “restituzione importo bonus trasporti 2023 [nome utente] [codice fiscale].

Per quanto riguarda la trasmissione della quietanza, essa è essenziale e deve essere inviata alla Direzione Generale Ammortizzatori Sociali. Questo passo può essere completato attraverso l’invio di una email all’indirizzo dgammortizzatorisociali@lavoro.gov.it.

La quietanza conferma la regolare restituzione dell’importo erroneamente ricevuto e costituisce una prova importante nel caso in cui dovessero sorgere dubbi sulla regolarità della restituzione.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it