cognome maternoLa Corte Costituzionale ha stabilito che, se i genitori lo vogliono, il figlio potrà avere il cognome materno.

 

Dopo secoli in cui le origini materne in nome del pater familias sono state ignorate, cancellate, perse, inesistenti nei registri delle parrocchie, nelle anagrafi, adesso cambia tutto. Sempre se tutti e due i genitori lo vogliono.

 

Nel caso di specie, i giudici della Consulta hanno esaminato la questione di legittimità sollevata dalla Corte d’appello di Genova nell’ambito di una causa nella quale l’ufficiale di stato civile aveva negato ad una coppia la possibilità di dare al figlio il cognome della madre.

 

La Corte costituzionale si era già espressa sulla materia con una sentenza del 2006 nella quale, pur ritenendo che l’assegnazione del solo cognome del padre ai figli fosse un “retaggio di una concezione patriarcale della famiglia” aveva respinto l’illegittimità, chiedendo al Parlamento di legiferare.

 

«La Corte costituzionale»», sottolinea una nota della Consulta, «ha accolto oggi la questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte di appello di Genova sul cognome del figlio. La Corte ha dichiarato l’illegittimità della norma che prevede l’automatica attribuzione del cognome paterno al figlio legittimo, in presenza di una diversa volontà dei genitori».

 

Bisognerà ora attendere il deposito della sentenza, la cui estensione è affidata al giudice Giuliano Amato, per capire le motivazioni della Corte, chiamata a pronunciarsi su una norma “implicita” del nostro ordinamento. Cioè, una norma non prevista in modo specifico da alcuna disposizione di legge ma desumibile da alcuni articoli del Codice civile, da un Regio decreto del 1939 e da un decreto del presidente della Repubblica del 2000.

 

Delle circa 10.800 richieste di cambio cognome totali pervenute dal luglio 2012 (anno in cui il servizio è stato decentrato dal Ministero dell’Interno alle Prefetture) alle 34 sedi che hanno partecipato all’indagine, ben 5.100 riguardano l’aggiunta del cognome materno.