Si è tenuta presso la sede Anci la riunione della Consulta Nazionale dei Piccoli Comuni, con la nutrita e sentita partecipazione dei rappresentanti regionali. Numerosi gli argomenti affrontati tra i quali, di prioritaria importanza, le grosse difficoltà dovute alla normativa sul pareggio di bilancio con specifiche ripercussioni nei Comuni fino a 1.000 abitanti e le problematiche relative alla normativa sul personale che “senza l’approvazione di alcune proposte di modifica predisposte dall’ANCI è causa di crescenti difficoltà nei piccoli Comuni, in particolare, negli Enti che hanno già una dotazione organica molto ridotta ed inoltre sempre più impegnata a rispondere a meri e ripetuti adempimenti burocratici che sottraggono tempo e risorse rispetto all’erogazione dei servizi al cittadino” ha affermato il Coordinatore nazionale Massimo Castelli.
Forte preoccupazione su queste ed altre tematiche sono state espresse dai Coordinatori regionali intervenuti, rappresentando anche le singole specificità locali ma concordando una linea comune sulle tematiche nazionali. E’ altresì importante il tempestivo avvio del dibattito parlamentare sul riordino della governance locale attraverso le gestioni associate, senza il quale è concreto il rischio di arrivare a fine anno ancora una volta con la normativa vigente che, è bene ricordarlo, obbliga i comuni fino a 5000 abitanti a svolgere in forma associata 10 funzioni fondamentali con gli obblighi di raggiungimento di un limite demografico minimo. “Vorremmo, infine – ha sottolineato Castelli – che il dibattito parlamentare si potesse concentrare e lavorare su tutto il “pacchetto” di semplificazione normativa per i piccoli Comuni, altro tassello fondamentale messo in evidenza anche con proposte concrete sin dal Manifesto di Cagliari.
Il vicepresidente Anci Roberto Pella ha voluto da parte sua mettere in evidenza “il grande lavoro che la struttura Anci sta portando avanti sia dal punto di vista politico nel confronto con il governo che tecnico nelle varie sedi istituzionali, in particolare nelle riunioni della Conferenza Stato città e Unificata”. “Anche se le cose che otteniamo per i Comuni sono molteplici – ha continuato Pella – i Comuni si aspettano giustamente ulteriori successi da parte nostra. Spesso partiamo da una posizione molto critica e, il risultato finale grazie all’azione dell’Anci, anche se migliorativo, restano nei provvedimenti emanati problematiche non di poco conto”. “Il ruolo dei piccoli Comuni deve essere sempre più forte dentro l’Associazione come nelle diverse occasioni istituzionali”.
Quanto poi alle problematiche emerse dalla riunione di oggi, Pella appoggia l’idea di creare dei gruppi di lavoro all’interno della Consulta” ma ritiene importante anche “fornire ai piccoli centri una possibilità di comunicazione veloce e rapida sulle iniziative, proposte e risultati ottenuti, anche per raccogliere dalle periferie indicazioni ed osservazioni. Infine, sulla ventilata possibilità di uno slittamento delle decisioni del governo sulla proposta complessiva di governance dei piccoli Comuni, il vice presidente Anci ricorda “che l’associazione non si è mai detta favorevole alle fusioni forzate, ma ha sempre riconosciuto la necessità che ogni ente possa procedere in autonomia, secondo le esigenze dei territori, come risulta agli atti della proposta Anci, l’unica che ad oggi consentirebbe concretamente di rimuovere le criticità dell’impianto obbligatorio vigente”.