Sharing economy condominioLa sharing economy conquista anche il condominio: nelle grandi città, aumentano i servizi condivisi per favorire il dialogo e dimezzare le spese.


Sharing economy condominio: la vita in condominio spesso non è facile, a causa delle continue discussioni tra residenti, come per gli animali domestici o per i rumori molesti.

Ma per favorire il dialogo tra i residenti, arriva la sharing economy anche nei condomini.
Sono tantissimi i servizi condivisi tra condomini, come il baby-sitting, l’assistenza agli anziani, le biblioteche condivise e molto altro ancora.

Si tratta di servizi che permettono di mettere in contatto i condomini, ma che alleggeriscono anche le spese.
Vediamo di cosa si tratta.

Sharing economy condominio: di cosa si tratta

Il condominio solidale permette di mettere in comune beni e servizi, tra i residenti di un palazzo, per aumentare la condivisione e tagliare le spese.

Si tratta di un’iniziativa che si è diffusa rapidamente in tutta Italia e che si è ritagliata un posto nel Ddl Anziani, un decreto legge che è stato recentemente approvato in Parlamento, che prevede normative e fondi da destinare agli anziani fragili e al finanziamento di servizi, come cure domiciliari e formule di coabitazione sociale.

Ma la sharing economy in condominio non è destinata solo agli anziani, ma anche alle famiglie, spesso impossibilitate dalle ristrettezze economiche o dal lavoro, nella gestione di figli e di anziani.
Proprio per questo, sempre più amministratori condominiali stanno divulgando i vantaggi della sharing economy nei condomini.

Sharing economy condominioSharing economy condominio: quali sono i servizi da condividere

Tra i servizi più diffusi, troviamo quelli per gli anziani, come la badante condominiale: un’iniziativa lanciata da Confabitare, nel 2012, data l’alta percentuale di anziani nella nostra società.
La badante condominiale suddivide le ore di lavoro, parcellizzando il contratto domestico di colf e badante in quote. Della retribuzione se ne occupano i condomini che beneficiano del servizio.

Può capitare anche che sia il Comune a sovvenzionare le prestazioni. Un esempio è quello di Pavia, esperimento avviato nel 2019, in un caseggiato Aler, dove 22 anziani usufruiscono gratuitamente dell’assistenza di due badanti, assunte da una società no profit e pagate coi fondi comunali, per lavorare 20 ore a settimana ciascuno.

La sharing economy condominiale conta anche servizi di baby-sitting e asili nido, assistenza medica (tramite un infermiere condominiale, con servizi a cadenza settimanale o bisettimanale).

Ci sono anche gruppi d’acquisto solidali, come il bike sharing o per la connessione internet.
E, per finire, sono molto frequenti i casi di cohousing (condivisione spazi, servizi e valori) e biblioteche condominiali, per regalare ai condomini uno spazio per rilassarsi, leggere o scambiare libri.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it