La recente riapertura del concorso per 2133 funzionari amministrativi nella Pa ha suscitato critiche: in meno di due ore bisognava presentare la domanda.
Il caso specifico, decisamente paradossale, della recente riapertura della graduatoria di questo bando di concorso ha suscitato diverse critiche, evidenziando alcune criticità nella gestione del tempo da parte dell’ente pubblico.
Si tratta infatti di una situazione che evidenzia la necessità di una revisione della gestione temporale nei concorsi pubblici, al fine di garantire un processo più equo ed accessibile per tutti i partecipanti.
Scopriamo nello specifico cos’è accaduto.
Concorso 2133 funzionari Pa: meno di due ore per fare domanda
Dopo un periodo esteso di tre anni e mezzo dedicato alla pubblicazione del concorsone, la Pubblica Amministrazione ha deciso di concedere solamente meno di due ore, esattamente un’ora e 54 minuti, per la presentazione delle domande, suscitando sdegno e disapprovazione tra un considerevole numero di partecipanti.
Questa scelta temporale, unanimemente considerata “inaccettabile” dagli interessati, ha evidenziato un’evidente disparità tra il lungo arco temporale dedicato alla preparazione del concorso e la celerità richiesta per la fase di candidatura.
La limitata finestra temporale ha generato una serie di disagi, poiché è stata giudicata eccessivamente restrittiva, offrendo un margine angusto per eseguire tutte le necessarie operazioni richieste.
Le operazioni richieste dal bando, spesso complesse e dettagliate, includevano la necessità di:
- Effettuare l’accesso al sistema inPa utilizzando le credenziali SPID.
- Ponderare attentamente le 23 amministrazioni di destinazione, valutando le proprie preferenze.
- Elencare le amministrazioni in ordine di priorità, seguendo le specifiche indicate nel bando.
- Caricare il curriculum vitae, evidenziando le esperienze e le competenze rilevanti per il ruolo.
- Rispondere a domande dettagliate riguardanti eventuali carichi pendenti o esperienze pregresse nei concorsi pubblici.
- Completare l’applicativo entro la scadenza indicata, garantendo che tutte le informazioni fornite fossero corrette e conformi alle richieste del bando.
Arriva una pioggia di critiche
Tale breve preavviso ha imposto un notevole stress e una corsa contro il tempo ai partecipanti, creando un ambiente frenetico e poco propizio per una procedura accurata e ponderata.
Inoltre l’ultimo scorrimento della graduatoria, avvenuto il 9 gennaio, ha rappresentato di fatto la chiusura definitiva delle opportunità per i candidati. Questa accelerazione improvvisa ha colto molti partecipanti di sorpresa, privandoli della possibilità di completare la procedura di domanda e mettendo fine alle speranze di inserirsi nella graduatoria.
La mancanza di risposte alle segnalazioni delle difficoltà riscontrate ha aggiunto un ulteriore strato di frustrazione, mettendo in dubbio la trasparenza e l’attenzione alle esigenze dei partecipanti.
Equità e accessibilità ai concorsi della Pa
Questa vicenda solleva riflessioni profonde sull’equità e l’accessibilità dei processi di selezione nella Pubblica Amministrazione. Mentre un’attenta preparazione è fondamentale per affrontare un concorso, è altrettanto cruciale che il processo di presentazione delle domande sia progettato in modo da garantire una partecipazione equa a tutti i candidati.
La trasparenza e la chiarezza nelle comunicazioni sono essenziali per instaurare un rapporto di fiducia tra l’amministrazione e i cittadini, specialmente quando si tratta di questioni che influenzano il futuro professionale di molti.
Pertanto in futuro, potrebbe essere necessario rivedere e migliorare i processi organizzativi, garantendo tempi più equi e accessibili per la presentazione delle domande, al fine di promuovere un sistema di reclutamento pubblico più trasparente, inclusivo ed efficiente. La speranza è che situazioni come questa fungano da catalizzatore per miglioramenti sostanziali nella gestione dei concorsi pubblici, consentendo a tutti i partecipanti di competere su un terreno più giusto e paritario.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
vergognoso! un modo per favorire chi e’ stato informato…..
Rimane quindi valido?
Svegliati giovini italiano e non aspettare il prossimo sessantotto
Ma dai
È uno schifo. Da riaprire i termini subito
Lo storia si ripete all infinito.
Già accaduto l annullamento di un concorso nella PA nel2020 con relativa delusione di mio figlio il quale aveva preso una laurea a Firenze anche la doppia laurea al Sant’Anna di Pisa.
Risultato? È dovuto emigrare all estero
dove gli è stato pagato sia il viaggio che il primo mese dell alloggio !!!!
Non si può far scappare tutti i nostri bravi studenti!!!
Queste graduatorie con migliaia di idonei non vincitori credo che stiano diventando un problema per chi deve gestirle.