Vediamo se è possibile ottenere la detrazione delle spese veterinarie sul cibo per i nostri amici a quattro zampe.
Le spese veterinarie possono essere molto costose per i padroni di animali. Recentemente è stata avanzata la proposta di una riduzione dell’Iva, sia sulle prestazioni veterinarie e sia sugli alimenti per gli animali.
Per le spese veterinarie si può usufruire della detrazione, ma gli alimenti specifici rientrano nella detrazione?
Vediamolo insieme.
Detrazioni spese veterinarie: comprendono anche il cibo?
Può capitare che i nostri amici a quattro zampe debbano nutrirsi di alimenti speciali per gli animali, prescritti dal veterinario, come in caso di intolleranze o altre patologie.
Questi prodotti hanno generalmente un costo più elevato rispetto al normale cibo per animali, una spesa che attacca direttamente le tasche dei loro proprietari.
Come previsto dal Tuir (Testo unico imposte sui redditi), tra le diverse detrazioni fiscali, ci sono quelle veterinarie.
Secondo la circolare 14 del 2023, per le spese veterinarie è prevista una detrazione dell’imposta lorda, pari al 19%, fino ad un massimo di 550 euro, con una franchigia pari a 129,11 euro.
Nel modello 730/2021 devono essere indicate nella sezione I, riga da E8 a E10, indicandole come “Altre spese”.
Tra le spese detraibili, troviamo:
- L’acquisto di medicinali prescritti dal veterinario o comunque dotati di uno scontrino che riporti il codice fiscale di chi sostiene la spesa;
- Prestazioni veterinarie;
- Analisi in laboratorio e interventi presso le cliniche veterinarie;
- Spesa per i farmaci venduti in strutture diverse dalle farmacie;
- Farmaci senza obbligo di prescrizione medica.
L’Agenzia delle Entrate ha affermato che bisogna dare un’interpretazione restrittiva delle norme inerenti le detrazioni per le spese veterinarie.
L’acquisto di cibo, anche mangimi speciali, non è incluso nelle categorie di spese che è possibile portare in detrazione, perché vengono appartengono all’area alimentare, anche se si tratta di cibo acquistato per patologie dell’animale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Io ho un cane diabetico, non più vedente, oltre a dovergli fare le punture di insulina, costosissime, ma deducibili, devo acquistare le crocchette specifiche per cani diabetici. Secondo me non è giusto non poterle scalare in quanto costano per 3 volte il prezzo del cibo normale.
La circolare ministeriale invece che escludere i mangini dovrebbe selezionare alcune patologie dando la possibilità della detrazione.