Una delusione in ambito culturale per il cinema nostrano: tra i Candidati Oscar 2019 l’Italia è fuori. Escluso, infatti, dalla competizione finale Dogman di Matteo Garrone.
La corsa verso gli Oscar di Dogman, e di conseguenza dell’Italia si chiude qui. Il film di Matteo Garrone che ha conquistato il premio per migliore attore all’ultimo Festival di Cannes assegnandolo a Marcello Fonte, non continuerà a gareggiare per la vittoria come miglior film straniero.
L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha diffuso nove shortlist fra le categorie degli Oscars 2019 e il film italiano non è tra i nove lungometraggi ancora in gara come ‘foreign film’.
L’Italia, comunque, è ancora in corsa in altre categorie, anche se minori. Tra di queste c’è “Makeup e hairstyling”, dov’è presente con “Suspiria” di Luca Guadagnino, e “Canzone originale”, dove gareggia sempre con il film di Guadagnino grazie al brano “Suspirium” scritto da Thom Yorke.
Ricordiamo che era stata la Commissione di Selezione per il film italiano da candidare all’Oscar istituita dall’Anica lo scorso giugno, su incarico dell’“Academy of Motion Picture Arts and Sciences”, riunita davanti a un notaio e composta da Nicola Borrelli, Marta Donzelli, Gian Luca Farinelli, Antonio Medici, Silvio Soldini, Maria Carolina Terzi, Maria Sole Tognazzi, Stefania Ulivi, Enrico Vanzina, che aveva designato il film “Dogman” di Matteo Garrone a rappresentare il cinema italiano alla selezione del Premio Oscarper il miglior film in lingua straniera alla 91ma edizione degli Academy Awards.
I nove titoli candidati agli Oscar 2019 per il film straniero
A competere come miglior film straniero, dunque, saranno le seguenti pellicole:
- Roma di Alfonso Cuaron, già premiato alla Mostra del Cinema di Venezia, e da poco disponibile su Netflix;
- Un Affare di famiglia di Kore’eda Hirokazu (Giappone);
- Birds of Passage di Cristina Gallego e Ciro Guerra (Colombia);
- Il Colpevole di Gustav Moller (Danimarca);
- Opera senza autore di Florian Henckel Von Donnersmarck (Germania);
- Cafarnao di Nadine Labaki (Libano);
- Ayka di Sergei Dvortsevoy (Kazakistan),
- Cold War di Pawel Pawlikowski (Polonia)
- Burning di Lee Chang-dong (Corea del Sud).