Le modifiche al subappalto e ai suoi vincoli sono necessarie: a sostenerlo sono le due autorità.
Infatti sia l’Antitrust, sia l’ANAC, hanno chiesto a Governo e Parlamento la cancellazione dei vincoli sul subappalto.
Ecco le motivazioni.
Cancellazione vincoli al Subappalto: le richieste di Antitrust ed ANAC
Per entrambi occorre infatti modificare le norme sul subappalto, non solo per andare incontro alle richieste della Corte di Giustizia Europea, ma anche per rispondere alle esigenze del mercato italiano.
L’Antitrust ricostruisce la disciplina vigente in materia di subaffidamenti italiani, la cui norma generale è contenuta all’articolo 105 del Codice dei contratti; essa limita i subappalti al 30% dell’importo complessivo dei lavori.
Il decreto Sblocca-cantieri, D.L. n.32/2019, ha però innalzato questa quota al 40% fino al 31 dicembre del 2020.
Per questo l’Antitrust ritiene opportuna una modifica normativa volta a:
- eliminare la previsione generale e astratta di una soglia massima di affidamento subappaltabile;
- prevedere l’obbligo in capo agli offerenti, che intendano ricorrere al subappalto, di indicare in sede di gara la tipologìa e la quota parte di lavori in subappalto, oltre all’identità dei subappaltatori;
- infine consentire alle stazioni appaltanti di introdurre, tenuto conto dello specifico contesto di gara, eventuali limiti all’utilizzo del subappalto che siano proporzionati rispetto agli obiettivi di interesse generale da perseguite e adeguatamente motivati in considerazione della struttura del mercato interessato, della natura delle prestazioni o dell’identità dei subappaltatori.
A questo link trovate il testo completo del Parere dell’Antitrust.
A rimarcare la richiesta c’è anche l’ANAC.
Anche il presidente Busia, in audizione alla Camera, specifica infatti che il tetto generale del 30% sul subappalto (ora al 40% per effetto del decreto Sblocca-cantieri) deve essere cancellato.
Perché così ci chiede Bruxelles e ha stabilito la Corte Ue, dichiarandone la incompatibilità con le direttive europee. Non bisogna però cadere nell’errore contrario di permettere il subaffidamento totale delle commesse (100%). E anzi lasciare alle stazioni appaltanti la possibilità di stabilire tetti specifici ai subappalti in base alle caratteristiche del contratto.
Qui di seguito il video dell’audizione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it