Canapa, il boom italiano e gli utilizzi che non ti aspetti. Curativa per umani e animali, alimentare, per la bioedilizia o il tessile, ma anche per cosmesi e relax.
Uno studio realizzato da Coldiretti in occasione dell’entrata in vigore dal 14 gennaio 2017 della legge “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa”, resa necessaria per superare le diffidenze del passato e sostenere il boom in atto in Italia, evidenzia che: «Dai tessuti alla pasta, dalla birra ai cosmetici, dalla carta ai saponi, dai biscotti al pane ma anche detersivi, vernici o addirittura mattoni per la bioedilizia, in Italia è scoppiata la “canapamania” che ha favorito negli ultimi tre anni un aumento del 200% dei terreni coltivati a livello nazionale che oggi raggiungono quasi i tremila ettari».
Secondo Coldiretti, «La ricerca della naturalità nell’abbigliamento, nell’alimentazione ed in generale l’affermarsi di stili di vita piu’ ecologici ha favorito la diffusione della canapa che è particolarmente versatile negli impieghi ma anche in grado dal punto di vista colturale è a basso impatto ambientale, contribuisce alla riduzione del consumo dei suoli e della desertificazione e alla perdita di biodiversità.
Dalla canapa – sottolinea la Coldiretti – si ottengono eco-mattoni da utilizzare nella bioedilizia che, oltre a garantire un’alta capacità isolante, sia dal caldo che dal freddo, assorbono anche CO2 ma c’è pure il pellet di canapa per il riscaldamento che assicura una combustione pulita. Numerosi gli impieghi in campo alimentare, dai biscotti e dai taralli fino al pane di canapa, dalla farina di canapa all’olio, le cui proprietà benefiche sono state riconosciute dal Ministero della Salute, dall’Oms e da numerose ricerche. Il seme di canapa e gli alimenti derivati contengono, infatti, proteine che comprendono tutti gli aminoacidi essenziali, in proporzione ottimale e in forma facilmente digeribile. Dalla canapa si ricavano inoltre tessuti naturali ottimi sia per l’abbigliamento, poiché tengono fresco d’estate e caldo d’inverno, sia per l’arredamento, grazie alla grande resistenza di questo tipo di fibra».
Il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, sottolinea che «Il boom della coltivazione della canapa è un’ottima dimostrazione della capacità delle imprese agricole di scoprire e sperimentare nuove frontiere e soddisfare i crescenti bisogni dei nuovi consumatori”, ha affermato nel sottolineare che “proprio da queste esperienze di green economy si aprono opportunità di lavoro nelle campagne che possono contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica ed occupazionale del paese».
In realtà, per l’Italia si tratta di uno ritorno per una coltivazione che era diffusissima fino agli anni ’40, quando il nostro Paese, con quasi 100mila ettari a canapa, era il secondo maggior produttore al mondo dopo l’Unione Sovietica. «Il declino – dicono a Coldiretti – è arrivato per la progressiva industrializzazione e l’avvento del “boom economico” che ha imposto sul mercato le fibre sintetiche, ma anche dalla campagna internazionale contro gli stupefacenti che ha gettato un ombra su questa pianta. ll Governo italiano nel 1961 sottoscriveva una convenzione internazionale chiamata “Convenzione Unica sulle Sostanze Stupefacenti” (seguita da quelle del 1971 e del 1988), in cui – prosegue la Coldiretti – la canapa sarebbe dovuta sparire dal mondo entro 25 anni dalla sua entrata in vigore mentre nel 1975 esce la “legge Cossiga” contro gli stupefacenti, e negli anni successivi gli ultimi ettari coltivati a canapa scompaiono. Oggi la consapevolezza dell’esigenza di creare un quadro legislativo di minore rigidità che possa valorizzare le caratteristiche distintive della canapa italiana ha portato finalmente alla creazione di un quadro legislativo che può valorizzare le caratteristiche distintive della canapa in Italia dove si sta verificando una rapida diffusione della coltivazione dalla Puglia al Piemonte, dal Veneto alla Basilicata, ma anche in Lombardia, Friuli V.G. Sicilia e Sardegna».
Il novo “sdoganamento” della canapa avrà la sua consacrazione dal 17 al 19 febbraio 2017 al Pala Cavicchi di Roma, dove torna Canapa Mundi – Fiera Internazionale della Canapa, con lo slogan “La Fiera che non ti aspetti”. Una manifestazione che punta a «fornire una visione completa, esaustiva e spesso inaspettata sulle proprietà e i possibili utilizzi di questa pianta, andando oltre stereotipi e preconcetti».
Gli organizzatori sottolineano che «Tra gli aspetti che suscitano più interesse e polemiche indubbiamente c’è la possibilità di utilizzare la canapa e i suoi derivati per finalità terapeutiche. Con il decreto del 9 novembre 2015, è stato autorizzata per la prima volta la coltivazione, produzione e distribuzione in Italia di medicinali di origine vegetale a base di cannabis. Dopo due anni di fase sperimentale, si è giunti ora alla reale distribuzione dei farmaci con sigla FM2, ovvero farmaceutico militare con due principi cannabinoidi: THC e CBD. Questa tipologia di farmaci è risultata efficace per il trattamento di numerosi sintomi e patologie, quali dolore (neuropatico, oncologico), spasticità da Sclerosi Multipla, nausea e vomito in chemioterapia, sindrome di Tourette, sindrome di Dravet e glaucoma resistente. La cannabis terapeutica è stata ora approvata dall’Unione Europea anche per uso veterinario, e da aprile 2017 verranno messi in vendita i primi prodotti per il trattamento di disturbi comportamentali, tra cui l’ansia e le fobie di rumore, il dolore cronico, l’artrite e il diabete».
Per approfondire il tema, Canapa Mundi ospiterà la mostra fotografica ” I volti della canapa “, dal progetto di Maria Novella De Luca che, con foto-ritratti e immagini della vita quotidiana, presenta chi sono i malati che vogliono utilizzare la cannabis, perché e quali sono i problemi legati a disinformazione e burocrazia da affrontare.