Una decisione che farà discutere: la Camera dei Deputati ha approvato con 169 voti favorevoli e 101 contrari la norma che permette l’avvio dei cantieri per il Ponte sullo Stretto di Messina, anche senza la presentazione di un progetto esecutivo completo.
Il disegno di legge di conversione del decreto infrastrutture, che include 13 articoli, è stato sostenuto dal governo, che ha ottenuto la fiducia nella giornata di ieri. Ora, il testo passa al Senato per una seconda lettura.
Si tratta comunque di una misura che fa molto discutere per una norma specifica in particolare, che andiamo ad anlizzare subito.
Via libera dalla Camera al Ponte sullo Stretto
Tra le novità più rilevanti, vi è infatti la possibilità di approvare il progetto dell’opera in “fasi costruttive”, un cambiamento che ha suscitato ampie discussioni e divergenze di opinione.
Cosa si intende per “fasi costruttive”?
Tradizionalmente, i grandi progetti infrastrutturali come il Ponte sullo Stretto richiedono la presentazione e l’approvazione di un progetto esecutivo completo e dettagliato. Tuttavia, il nuovo decreto introduce una procedura che consente di suddividere il progetto in diverse fasi costruttive. Questo approccio modulare permetterebbe di iniziare i lavori su segmenti specifici dell’opera senza la necessità di completare l’intero progetto in anticipo.
In pratica, ciò significa che le autorità competenti possono approvare e avviare i lavori su parti del ponte mentre altre fasi del progetto sono ancora in fase di definizione. Questo metodo potrebbe accelerare l’inizio dei lavori e facilitare la gestione del progetto, poiché consente di risolvere le problematiche man mano che emergono senza dover attendere la conclusione dell’intero progetto. Tuttavia, la divisione in fasi può anche sollevare preoccupazioni riguardo alla coerenza del progetto e alla sua integrazione complessiva.
Espropri, indennizi, variazione dei prezzi
Il decreto apporta inoltre modifiche alle normative esistenti sugli espropri e sugli indennizzi. Vengono stabiliti criteri chiari per la determinazione degli indennizzi dovuti ai proprietari terrieri e alle aziende che dovranno cedere le loro proprietà. Inoltre, sono previste procedure semplificate per accelerare la compensazione dei soggetti coinvolti, riducendo così i tempi di attesa e le controversie legali.
Un altro aspetto riguarda la regolamentazione delle variazioni dei prezzi durante la costruzione del ponte. I progetti di grande portata come quello del Ponte sullo Stretto sono soggetti a fluttuazioni nei costi dei materiali e nella manodopera. Il decreto stabilisce meccanismi per gestire e compensare tali variazioni, con l’obiettivo di mantenere il progetto entro i limiti di budget previsti.
Piani economico-finanziari delle concessioni autostradali
Il decreto prevede anche aggiornamenti significativi ai piani economico-finanziari delle concessioni autostradali, inclusa quella dell’Autobrennero.
I piani economico-finanziari aggiornati dovranno essere presentati e approvati, assicurando che le concessioni autostradali siano gestite in modo efficiente e sostenibile. Questo intervento ha l’obiettivo di ottimizzare la gestione delle risorse e migliorare la qualità dei servizi offerti agli utenti.
Compiti dei commissari straordinari
Il decreto introduce anche una riforma nella gestione delle emergenze attraverso la razionalizzazione dei compiti dei commissari straordinari. Questi commissari sono responsabili di gestire situazioni di emergenza e coordinare interventi urgenti. La riforma prevede una ristrutturazione delle loro funzioni, con l’obiettivo di rendere la gestione delle emergenze più efficiente e mirata.
Inoltre, il decreto prevede interventi sul personale dell’autorità per la Laguna di Venezia. Questi cambiamenti sono orientati a migliorare l’organizzazione e l’efficacia dell’ente responsabile della tutela e gestione della Laguna, che è soggetta a sfide ambientali e strutturali significative.
Soddisfazione da parte dell’Ad della società Stretto di Messina
L’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, ha accolto con favore il voto della Camera, definendolo un passo importante verso una maggiore certezza sui tempi, costi e trasparenza delle procedure. Ciucci ha confermato che risponderà a settembre alle 239 richieste emerse durante la procedura di Valutazione di impatto ambientale e nella Conferenza di Servizi.
L’obiettivo è ottenere entro l’anno l’approvazione del progetto definitivo e del piano economico-finanziario da parte del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), per passare alla fase realizzativa.
Le critiche al progetto “frammentato”
Tuttavia, il decreto non è privo di critiche. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra, ha espresso forte disappunto. “Il Sud si trova in una grave emergenza idrica, eppure il decreto legge sulle infrastrutture non prevede investimenti per affrontare questa crisi, particolarmente acuta in Sicilia“, ha dichiarato.
Il comitato messinese “Invece del Ponte” ha descritto la decisione come una “prova di debolezza” che non risolve il problema dell’assenza di un progetto definitivo approvabile. Secondo il comitato, il governo sta cercando di mantenere in piedi l’accordo con Eurolink senza una nuova gara.
L’opposizione critica anche l’approvazione “a pezzi” del progetto, sottolineando che un’opera di tale portata non può essere suddivisa in stralci funzionali, essendo indivisibile per natura.
Luciano Canfora, storico e accademico, ha infine duramente criticato il progetto del ponte sullo Stretto in una recente intervista a L’aria che tira su La7. Canfora ha definito l’opera una “trovata scandalosa e inaccettabile“, mettendo in dubbio le motivazioni del governo e la sua valenza simbolica di unione tra Nord e Sud. Ha anche sottolineato che il ponte non risolve i problemi di trasporto nelle due regioni e che vi sono preoccupazioni legate ai rischi sismici e alla speculazione economica.