Al centro dell’indagine della Guardia di Finanza la sottrazione delle strutture del teatro al patrimonio della cooperativa in fallimento.
Bancarotta fraudolenta: sequestrato il Teatro Zappalà di Palermo . Un fallimento pilotato, secondo un’indagine della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di finanza in servizio alla procura di Palermo.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Andrea Fusco, è partita dopo la dichiarazione di fallimento.
Ecco come si sono svolti i fatti.
Bancarotta fraudolenta al Teatro Zappalà di Palermo
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo disposto dal gip del tribunale di Palermo, su richiesta della procura. L’avviso diretto nei confronti degli amministratori di una cooperativa di Palermo, per aver sottratto al patrimonio della società in fallimento le strutture del “Gran Teatro Tenda” (noto anche come Teatro Franco Zappalà).
Si tratterebbe di una manovra spregiudicata per far fronte a un passivo di oltre un milione di euro, la gran parte nei confronti dell’Erario.
Secondo la Finanza la cooperativa era stata spogliata di tutte le attrezzature necessarie per l’allestimento degli spettacoli e dello stesso ‘Gran Teatro Tenda’. Con le attrezzature cedute dall’amministratore formale a compensazione di un credito in realta’ inesistente, perché scaturito da un finanziamento soci trascritto soltanto contabilmente.
In seguito gli indagati avevano affitatto i beni ad altre due società costituite ad hoc. E utilizzato i medesimi per continuare l’attività teatrale sfruttando il patrimonio della società fallita.