Ballottaggio Elezioni Comunali 2019: alla destra alcune ‘roccaforti’ storiche della Sinistra, il Pd si alcune città ed il M5s tiene questa volta testa. Tutti i risultati.
Ballottaggio Elezioni Comunali 2019. Salvini: “Vinciamo dopo il centrosinistra governo da 70 anni, straordinario”. Zingaretti soddisfatto: “L’alternativa c’è”. Affluenza in netto calo, si attesta al 52,11% contro il 68,18% del primo turno.
I ballottaggi delle Elezioni Comunali 2019 consegnano per la prima volta Ferrara e Forlì al centrodestra, ma il Pd si riprende Livorno (dopo 5 anni di M5s) e resta in sella in molti altri centri. I 5 stelle vincono a Campobasso.
È di sette a sette il bilancio di questo turno: sette capoluoghi di provincia al centrosinistra, sette al centrodestra e uno ai Cinque Stelle. Rovigo, Verbania, Cremona, Reggio Emilia, Livorno, Prato ed Avellino sono i capoluoghi che vanno al centrosinistra, che ne guidava dieci. Biella, Vercelli, Ferrara, Forlì, Ascoli Piceno, Foggia, Potenza vanno al centrodestra che ne amministrava tre. Ai Cinque Stelle va solo Campobasso. Prima ne amministravano due.
Il centrosinistra vince in molti centri che non sono capoluoghi, tra questi: Cesena, Carpi, Cassino, Monterotondo, Rosignano,Collesalvetti, Cecina, Signa (Firenze) San Giovanni Valdarno (Arezzo), Ponsacco, Pontedera, Nola e Casoria, Aversa e Casal di Principe.
L’affluenza del ballottaggio elezioni comunali 2019 fa registrare un netto calo, superiore al 15 per cento, rispetto al primo turno. L’affluenza definitiva al 52,11% quando mancano solo 2 sezioni, rispetto al 68,34% del primo turno.
SALVINI: STRAORDINARIO, ELEGGIAMO SINDACI DOVE SINISTRA GOVERNA DA 70 ANNI
“Straordinarie vittorie della Lega ai ballottaggi, abbiamo eletto sindaci dove governava la sinistra da settant’anni”, ha detto nella notte Salvini alla luce del risultato di Ferrara e di Forlì, fino ad oggi considerate roccaforti del centrosinistra.
ZINGARETTI: ALTERNATIVA A SALVINI NUOVO CENTROSINISTRA
“Belle vittorie e belle conferme. L’alternativa a Salvini c’è ed è un nuovo centrosinistra. E siamo solo all’inizio”, ha dichiarato nella notte il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Ecco una prima sintesi relativa al ballottaggio elezioni comunali 2019.
A FERRARA VINCE FABBRI, SALVINI: “DOPO 70 ANNI, STRAORDINARIO”
Con il 56,8% Alan Fabbri è il nuovo sindaco di Ferrara, e per la prima volta la città emiliana passa al centrodestra vincendo sullo sfidante di centrosinistra Aldo Modonesi. Nella notte in attesa dell’arrivo di Fabbri in Comune, i supporter del leghista hanno letteralmente invaso lo scalone del municipio, dove hanno festeggiato stappando bottiglie di spumante e intonando cori per il neo sindaco e facendosi selfie con l’alleato Vittorio Sgarbi.
A Ferrara per festeggiare anche Lucia Borgonzoni, sottosegretario alla Cultura ed esponente bolognese di primo piano della Lega, per cui la vittoria di Fabbri è “il primo passo per mandare a casa il Pd” sottraendogli il governo dell’Emilia-Romagna. Un “risultato importante ed inimmaginabile fino a due anni fa“, aggiunge ai microfoni di Rai News 24, e che appunto autorizza a cullare altri sogni di vittoria. Ferrara è il “primo passo che ci porta anche alla Regione”: messaggio al centrosinistra e soprattutto al governatore Stefano Bonaccini che, ricorda Borgonzoni, dopo il primo turno aveva detto che era “partita una fantomatica riscossa del Pd” in regione, mentre oggi invece perde Ferrara e Forlì.
“Abbiamo cercato di vincere parlando di programmi, a differenza dei nostri avversari, che credo siano scesi in alcuni casi un po’ in basso in questo confronto politico”. Questo il primo commento del neo sindaco di Ferrara, il leghista Alan Fabbri, che una volta giunto in Comune per festeggiare la vittoria non ha risparmiato una stoccata al centrosinistra, pur ringraziando lo sfidante Aldo Modonesi, che ancora prima che il risultato fosse definitivo lo ha chiamato per congratularsi con lui e augurargli buon lavoro.
Da parte sua, Fabbri annuncia che non intende ‘sedersi’ dopo aver conquistato la vittoria, che per la prima volta consegna Ferrara al centrodestra. Anzi, il neosindaco fa sapere che intende mettersi al lavoro già da domani per mettere in piedi la nuova Giunta e per iniziare a gestire il passaggio di consegne.
A FORLI’ “SVOLTA STORICA”, PD PROMETTE “DURA OPPOSIZIONE”
Gian Luca Zattini spodesta in questo turno il centrosinistra a Forlì. Al ballottaggio con Giorgio Calderoni, l’esponente del centrodestra conferma infatti il risultato del primo turno e diventa il nuovo sindaco della città romagnola. A scrutinio praticamente completato, 108 sezioni su 109, si attesta al 53% rispetto al 47% del suo avversario. “Adesso sono il sindaco di tutti. Di chi mi ha votato e di chi non mi ha votato“, commenta a caldo in piazza Saffi, affidando il messaggio ai social. “Sono il 13esimo sindaco di Forlì del dopoguerra. Grazie Forlì”, aggiunge tra gli applausi della folla.
Il Pd dal canto suo ammette la sconfitta e promette una “opposizione dura e responsabile”. Valentina Ancarani e Massimo Zoli, segretario territoriale e comunale del Pd forlivese, in una nota congiunta, ringraziano “i tanti elettori che ci hanno dato fiducia e, con loro, Giorgio Calderoni per la grande generosità dimostrata nei confronti della città di Forlì e per essersi speso fino all’ultimo giorno di questa lunga e difficile campagna elettorale”.
Detto ciò, rassicurano i forlivesi che “ci hanno votato promettendo che faremo una dura e responsabile opposizione. Auguriamo a Gianluca Zattini buon lavoro, auspicando che dimostri di essere il sindaco di tutti i forlivesi e non solo di una parte”.
BIFFONI RIELETTO A PRATO: VITTORIA DI TANTI, A SPADA DICO NIENTE
“È stata una vittoria di tantissime persone che in questi cinque anni mi sono state vicino, con cui abbiamo discusso e con cui ci siamo confrontati e che in questi mesi si sono trasformate in questo straordinario popolo che mi ha accompagnato e aiutato”. Lo afferma il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, commentando la sua rielezione a primo cittadino a seguito del ballottaggio di oggi delle elezioni comunali. Biffoni ha ottenuto circa il 56% dei voti.
Sollecitato dai cronisti, che lo intervistano fuori dal comitato elettorale dove viene acclamato da centinaia di sostenitori, rivolge un messaggio duro al suo competitor Daniele Spada: “Non dico nulla al mio avversario- dichiara-. È stata una campagna elettorale che non mi è piaciuta, ci sono stati attacchi anche personali. Ho grande rispetto dei miei avversari, di tutti quanti. Dico anche che è stata una campagna elettorale pesante anche dal punto di vista dei contenuti. Ci si confronta sui temi. Gli attacchi personali, violenti a causa dei quali abbiamo dovuto dire ai nostri di stare tranquilli, francamente non se li merita la città”.