Attraverso strumenti tecnologici e comportamenti adeguati si può favorire interventi utili per prevenire i colpi di sonno. Non saranno certo le dichiarazioni spontanee in occasione del rinnovo della patente a far emergere l’entità o la presenza del fenomeno.
Al di là delle statistiche, talvolta elaborate senza riferimenti certi, non c’è dubbio che il fenomeno delle apnee notturne e delle sue conseguenze (la pessima qualità del sonno e il rischio d’addormentarsi al volante) abbia un impatto sull’incidentalità. La tragedia avvenuta in Spagna ne è una conferma. Il cordoglio oggi è unanime ma presto il tragico evento sarà dimenticato, con necessità di attuare quella strategia che Conftrasporto chiede da tempo per far crescere la prevenzione. Che significa anche lotta alle apnee notturne.
Milioni di guidatori devono sapere a quali rischi vanno incontro se questo aspetto non viene affrontato: ictus, infarto cardiaco, ipertensione arteriosa, impotenza sessuale sono tra le conseguenze principali. Occorre dunque far crescere la consapevolezza per mezzo di verifiche che facciano scattare l’allarme nei soggetti a rischio. Facendo attenzione a individuare soluzioni equilibrate. Attraverso strumenti tecnologici e comportamenti adeguati si può favorire interventi utili per prevenire i colpi di sonno. Non saranno certo le dichiarazioni spontanee in occasione del rinnovo della patente a far emergere l’entità o la presenza del fenomeno. Meglio sarebbe prevedere degli sconti sui premi assicurativi per chi produce esami che attestino l’inesistenza della sindrome.
Così come un grande aiuto offrirebbe realizzare i controlli sanitari, peraltro già messi a disposizione dalle concessionarie autostradali, anche per riscontrare l’esistenza di profili di rischio dell’Osas. Occorre solo la buona volontà. Con la sensibilizzazione e interventi adeguati si assicurerebbe maggior sicurezza sulle strade. Eviteremo nuove stragi e salveremo vite umane.
Paolo Uggè
Presidente Fai Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio