Aumento costi veterinarioIn una recente indagine, è stato riscontrato un aumento anche nei costi del veterinario: ecco quanto costa curare i propri animali domestici.


Aumento costi veterinario: l’inflazione non risparmia neanche i nostri animali domestici, con un aumento dei prezzi anche dal veterinario.

Si tratta di aumenti che colpiscono trasversalmente le famiglie italiane. Basti pensare che, nel 2021, sono stati registrati 62,1 milioni di animali domestici, nel nostro Paese.

Ecco cosa dice l’indagine.

Aumento costi veterinario: l’indagine di Altroconsumo

Altroconsumo ha analizzato i costi dei veterinari, facendo un confronto tra lo scorso anno e quest’anno.
Nel 2022, la spesa media annuale per un cane ammontava a 1562 euro, di cui 341 per spese mediche.

Quest’anno, invece, Altroconsumo si è concentrata sui costi di una prima visita per un cucciolo di sei settimane. Ha tenuto conto di 149 ambulatori e cliniche veterinarie, in sei diverse città italiane: Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino.

L’indagine mostra differenze notevoli nei costi tra una città e l’altra e, in linea di massima, al sud di spende di meno.
20 strutture su 149 propongono una prima visita gratuita. Mentre, per quelle a pagamento, i costi vanno dai 39 euro di Napoli a 80 euro in città come Milano, Torino e Bari.

Anche per quanto riguarda l’applicazione del microchip, ci sono notevoli differenze: si va da un minimo di 25 euro fino ad un massimo di 65 euro. Dopo il microchip, c’è l’iscrizione all’Anagrafe canina, che a Roma spesso costa 8 euro in più.

Per quanto riguarda le situazioni di emergenza, solo il 19% delle 149 strutture analizzate ha un servizio di pronto soccorso aperto 24 ore su 24, anche se prima occorre telefonare. Nel 54% dei casi gli ambulatori sono aperti solo nei giorni feriali e non sono reperibili fuori dagli orari di visita, mentre il 27% è disponibile nelle emergenze.

Altroconsumo ha anche chiesto ad una platea di 1000 proprietari di animali domestici la frequenza delle visite al veterinario e oltre 400 consumatori hanno affermato di portare il proprio animale domestico circa due o tre volte dal veterinario in un anno.

Molto dipende ovviamente dalla tipologia di animale (solitamente si va più spesso col cane, rispetto al gatto) e dalla loro età.

Le spese veterinarie sono totalmente a carico dei cittadini, anche se è possibile dichiararle nella Dichiarazione dei Redditi e ottenere una detrazione fiscale pari al 19%, fino ad un massimo di 550 euro e una franchigia di 129,11 euro.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it