Il ruolo di Governatore della Regione non può restare vacante: e quindi ecco il vice che subentra come nuovo Presidente.
Si tratta di Antonino Spirlì, che dopo la scomparsa di Jole Santelli subentra in carica come nuovo Presidente della Regione Calabria.
Si tratta di una nomina a tempo: secondo l’art.126 della Costituzione, infatti, entro 90 giorni si devono tenere nuove elezioni ed il Consiglio regionale attuale verrà sciolto.
«In caso di morte, impedimento permanente accertato dal consiglio regionale a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, o decadenza del Presidente della Regione, all’elezione del nuovo presidente e della nuova giunta si procede entro novanta giorni dal verificarsi delle predette ipotesi, con le modalità di cui agli articoli 2 e 4».
Ritratto di Antonino Spirlì, nuovo Presidente della Calabria
Il nuovo Governatore è stato finora Vicepresidente con delega a cultura, commercio, artigianato, sicurezza e legalità.
Ma oltre alle cariche rivestite in Regione, Spirlì è anche noto alla stampa anche per altre vicende: sicuramente un Presidente che per i quotidiani nazionali fa discutere. Scopriamone il perchè.
Detto Nino, Spirlì è originario di Taurianova (Reggio Calabria) e ha 58 anni.
Ma più per le sue note biografiche o per le sue origini di cultura (Nino Spirlì è stato anche editorialista e cronista, autore televisivo, attore) è un altro il fattore che ha fatto tanto parlare di lui.
Antonino Spirlì, infatti, è un esponente della Lega, e con lui il partito di Matteo Salvini è prepotentemente entrato in maniera significativa nella Giunta regionale.
Anzi, occorre proprio dire che la nomina di Nino Spirlì è avvenuta con l’intervento diretto proprio del leader della Lega, dopo il lungo lavoro politico coordinato dal segretario regionale Cristian Invernizzi a sua volta coadiuvato dal vice responsabile nazionale Enti Locali, Walter Rauti.
Ma le polemiche che hanno accompagnato il suo impegno politico non sono dovute solamente alla sua appartenenza politica, che non ha lesinato in passato giudizi poco lusinghieri verso il Meridione.
Le sue recenti provocazioni
La cronaca ha raccontato infatti delle sue prese di posizioni per così dire “particolari” e all’insegna del non politicamente corretto.
Già all’indomani della sua conferma alla vicepresidenza aveva esordito “salvinianamente”:
“Invoco la Benedizione del Signore e mi affido alle amorevoli cure della Santa Vergine Immacolata. E mi impegno a svolgere il mio compito nell’unico interesse della mia gente. Accompagnatemi solo con le Vostre preghiere. Grazie. Dio Vi voglia bene”.
Il 1° Ottobre scorso, a Catania, in un dibattito della Lega il futuro presidente di Regione si lasciò andare in pubblica conferenza alle dichiarazioni che riportiamo testualmente:
“Userò le parole ‘negro’ e ‘frocio’ fino all’ultimo dei miei giorni, in calabrese dico ‘nigru’ per dire negro, non c’è altro modo”.
Qui di seguito potete vedere il video relativo al suo discusso intervento:
La polemica di qualche anno fa con Giada Fazzalari, portavoce di Riccardo Nencini
Eppure sul suo profilo pubblico Spirlì si definisce “Omosessuale a tempo perso e cattolico praticante“.
In relazione al suo orientamento sessuale Antonino Spirlì, qualche anno fa, aveva anche accusato di omofobia Giada Fazzalari, portavoce di Riccardo Nencini, leader del Partito Socialista Italiano.
La Fazzalari era rea di aver offeso con epiteti omofobi lo stesso Spirlì, che le aveva rivolto un post infuocato dal suo blog con le seguenti parole:
Ricordo alla giovane Giada Fazzalari (il suo nome, peraltro, mi ricorda una delle pietre dure più belle d’Oriente), che essere omosessuale, per un uomo, non significa sentirsi donna, ma, da uomo, e in quanto uomo, amare (A M A R E ) un uomo in quanto uomo.
Far finta di impappinarsi sul nome e declinarlo al femminile è un antico e volgarissimo modo per cercare di offendere NELL’INTIMO una persona omosessuale maschile. Lo stesso dicasi, al contrario, per una persona omosessuale femminile.
Lo sa, Giada Fazzalari, cosa costa a molti omosessuali la volgarità da lei usata nei miei confronti?
Il post del blog è disponibile a questo link.
La Fazzalari aveva in seguito risposto con una lunga lettera inviata ai quotidiani per le accuse ricevute:
Siccome, ribadisco, non ricordavo il suo nome e ho provato in ogni modo a farmelo suggerire, qualcuno, non ricordo chi, dal pubblico ha detto: ‘Nina, Ninella’. Io ho ripetuto, impappinandomi: ‘Nina? Nino!’.
Lei ritiene che questa sia omofobia? che sia volgare? Che le abbia mancato di rispetto? Se lei ritiene di sì, me ne scuso. Io no, non lo penso affatto, ma va bene lo stesso.
I fischi ricevuti assieme a Matteo Salvini a Taurianova
Infine di recente ha fatto notizia la bordata di fischi che hanno inondato lui e Matteo Salvini proprio nella sua città di origine, Taurianova.
Il leader della Lega si era infatti presentanto al comune per festeggiare la vittoria del suo candidato Roy Biasi, dove il Carroccio ha preso circa 4mila voti su 15mila abitanti.
Ma invece di un’accoglienza trionfale i contestatori hanno riempito la metà della piazza tappezzata di striscioni con scritte del tipo: “Taurianova non si lega”, “I veri terroni non dimenticano”. E con cartelloni con su scritto “Meno froci, più gay” rivolti proprio ad Antonino Spirlì.
Il tutto accompagnato da cori intonanti “Bella Ciao“.
Per cui l’inizio del mandato di Spirlì si preannuncia quantomeno burrascoso.
Vedremo se riuscirà a far dimenticare le polemiche sul suo conto e raccogliere l’eredità di Jole Santelli come Presidente.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it