accesso-atti-associazioni-enti-pubblici-ordine-avvocatiUna recente sentenza del Consiglio di Stato, la 2694/2024, ha fornito chiarimenti in merito all’accesso agli atti delle associazioni di enti pubblici da parte dell’Ordine degli Avvocati.


La pronuncia emessa dai giudici amministrativi ha esaminato, nello specifico, una richiesta del Consiglio professionale forense di ottenere una copia degli accordi stipulati tra un ente con forma associazionistica e una società benefit, costituita in base alla legge 28 dicembre 2015, n. 208. Tale richiesta era stata inizialmente respinta, ma il Tribunale amministrativo regionale aveva poi accolto il ricorso presentato dal Consiglio dell’Ordine.

E a questo punto è intervenuto anche il Consiglio di Stato, che ha fornito la propria visione sulla faccenda.

La controversia

L’associazione aveva contestato l’accesso agli atti, basandosi su due principali argomentazioni. In primo luogo, si era denunciato l’errore del Tribunale nel considerare l’accordo come rientrante nell’ambito di un interesse pubblico, soggetto quindi alla disciplina sull’accesso agli atti. Tuttavia per la parte istante l’accordo non avrebbe alcuna finalità di interesse generale, trattandosi piuttosto di una questione privata, mirante a garantire condizioni contrattuali vantaggiose agli enti associati in un contesto di libero mercato.

In secondo luogo, si contestava l’affermazione della sentenza riguardante l’interesse diretto attuale e concreto del Consiglio dell’Ordine alla visione dell’accordo, in base alla legge n. 49 del 2023. L’associazione sosteneva che tale legge non attribuisse loro il potere di intervenire in casi come quello in questione, dove non fossero in gioco aspetti relativi al compenso degli avvocati o alla disciplina dell’equo compenso.

Accesso agli atti delle associazioni di enti pubblici da parte dell’Ordine degli Avvocati

Il Consiglio di Stato ha approfondito e argomentato dettagliatamente la sua decisione nel respingere le argomentazioni dell’associazione rappresentativa di enti pubblici. Innanzitutto, ha analizzato l’ambito di applicazione dell’accordo in questione, sottolineando che coinvolge la gestione del contenzioso dei Comuni. Questo è un aspetto cruciale perché evidenzia il coinvolgimento di interessi pubblici nella materia trattata dall’accordo. Poiché l’accordo riguarda questioni di natura pubblica, come la gestione dei contenziosi legati agli enti locali, il Consiglio di Stato ha concluso che rientra nell’ambito di interesse pubblico.

Inoltre, il Consiglio di Stato ha riconosciuto la legittimità dell’interesse del Consiglio dell’Ordine degli avvocati a richiedere la visione dell’accordo. Questo perché l’accesso all’accordo potrebbe consentire al Consiglio dell’Ordine di verificare il rispetto delle normative sull’equo compenso degli avvocati. In altre parole, la conoscenza dei dettagli dell’accordo potrebbe essere fondamentale, “potendo essere i medesimi potenzialmente idonei a consentire la violazione delle prescrizioni di legge che impongono di remunerare le prestazioni professionali con un equo compenso.

Questo approfondimento da parte del Consiglio di Stato mette in luce la complessità della questione e la necessità di bilanciare gli interessi pubblici e privati coinvolti. La decisione del Consiglio di Stato ha dunque confermato che, in determinate circostanze, l’accesso agli atti delle associazioni di enti può essere consentito quando sono in gioco interessi pubblici significativi e quando la richiesta è giustificata da legittimi fini.

Il testo della sentenza

Qui il documento completo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it