siccita-consiglio-ministri-stato-di-emergenzaDal Consiglio dei Ministri via libera a stato emergenza per 5 Regioni causa siccità: risorse per interventi di soccorso e assistenza alla popolazione interessata.


Lo stato di emergenza è volto a fronteggiare con mezzi e poteri straordinari la situazione in atto, con lo stanziamento di risorse per far fronte ai primi interventi.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha infatti deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, in relazione:

  • alla situazione di deficit idrico in atto nei territori delle Regioni e delle Province Autonome ricadenti nei bacini distrettuali del Po e delle Alpi orientali
  • nonché per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto.

Siccità: Consiglio dei Ministri stanzia risorse per lo Stato di Emergenza

Per far fronte ai primi interventi risultano così stanziati 36.500.000 euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali, così ripartiti:

  • 10.900.000 euro alla Regione Emilia Romagna;
  • 4.200.000 euro alla Regione Friuli Venezia Giulia;
  • 9.000.000 euro alla Regione Lombardia;
  • 7.600.000 euro alla Regione Piemonte;
  • 4.800.000 euro alla Regione Veneto.

All’esito di ulteriori approfondimenti potranno essere adottate ulteriori deliberazioni per il completamento delle attività o per l’avvio di nuovi e diversi interventi.

Prevista invece per la prossima riunione del Consiglio dei ministri la nomina del Commissario straordinario che sarà chiamato a coordinare gli interventi strutturali previsti dal decreto.

Una situazione che resta ancora molto critica: la situazione caldo e siccità sta ancora mettendo in ginocchio l’Italia e le previsioni per le prossime settimane non danno ancora buone notizie.

In un recente report di Coldiretti preoccupa la riduzione delle rese di produzione delle coltivazioni in campo come il grano che fa segnare quest’anno un calo del 15% delle rese alla raccolta ma in difficoltà ci sono girasole, mais, e gli altri cereali ma anche quella dei foraggi per l’alimentazione degli animali e di ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere.

Con il picco del caldo da bollino arancione in molte città e la carenza idrica, rischia di aumentare la dipendenza dall’estero da dove arriva:

  • il 64% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci
  • il 47% del mais per l’alimentazione delle stalle
  • il 44% del grano duro per la pasta
  • e il 27% dell’orzo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it