Ecco i dati che emergono dal forum Perspective Smart City, tenutosi a Napoli, dove l’IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale) ha presentato un rapporto aggiornato sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Le città metropolitane italiane sono infatti al centro di investimenti significativi nel 2024, con risorse pari a 3 miliardi di euro destinate ai capoluoghi delle 14 principali aree urbane.
La mappa degli investimenti
Secondo il rapporto IFEL, i capoluoghi delle città metropolitane – tra cui Milano, Roma, Napoli, Torino e Palermo – rappresentano quasi un quinto degli investimenti comunali del 2023, pari a 16,3 miliardi di euro complessivi. A livello nazionale, entro la fine del 2024, il comparto comunale raggiungerà i 20 miliardi di euro di investimenti. Di questi, una quota importante è finanziata dal PNRR, che, insieme al Piano Nazionale Complementare (PNC), sostiene interventi di rigenerazione urbana mirati a migliorare la qualità della vita nei centri urbani.
Ad oggi, il sistema ReGiS, piattaforma di monitoraggio del PNRR, registra oltre 58mila progetti attivati per un valore complessivo di circa 26,7 miliardi di euro.
Rigenerazione urbana: cos’è e come funziona
Al centro delle iniziative finanziate figura la rigenerazione urbana, un concetto che indica interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. L’obiettivo è migliorare la sicurezza e la qualità abitativa, con particolare attenzione alle periferie più fragili dal punto di vista sociale e ambientale.
Questi progetti puntano a:
- ridurre il consumo di nuovo suolo, salvaguardando il paesaggio;
- aumentare l’efficienza energetica degli edifici tramite materiali ecologici e fonti rinnovabili;
- migliorare i servizi urbani con infrastrutture per il trasporto pubblico, aree verdi, impianti sportivi e spazi per la socialità.
Le principali misure del PNRR
La rigenerazione urbana rientra principalmente in tre misure del PNRR, ognuna con obiettivi e destinatari specifici:
- Interventi di rigenerazione urbana (M5C2I2.1): rivolta ai comuni con più di 15mila abitanti, questa misura inizialmente prevedeva 3,3 miliardi di euro, poi ridotti a 1,9 miliardi dopo la revisione del Piano nel luglio 2024. Gli interventi puntano al miglioramento delle aree pubbliche e della mobilità sostenibile.
- Piani Urbani Integrati (M5C2I2.2): destinata alle 14 città metropolitane, la dotazione è scesa da 2,6 miliardi a 0,9 miliardi, coperti interamente da altre fonti. Questa misura si concentra sulla manutenzione di aree pubbliche e sul rilancio del tessuto sociale e ambientale.
- Programma Innovativo della Qualità dell’Abitare (PINQUA, M5C2I2.3): rivolta a comuni con oltre 60mila abitanti, città metropolitane e Regioni, questa iniziativa prevede 2,4 miliardi per promuovere l’edilizia sociale e migliorare l’accessibilità urbana.
A supporto dei Piani Urbani Integrati, inoltre, è stato istituito un fondo della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) da 270 milioni di euro, destinato a progetti promossi in partenariato pubblico-privato.
L’analisi dei progetti: numeri e distribuzione
L’indagine IFEL rivela che, a luglio 2024, sono stati avviati complessivamente 3.855 progetti di rigenerazione urbana, con un valore totale di 11,7 miliardi di euro, di cui 9,8 miliardi finanziati dal PNRR. La dimensione media dei progetti si attesta intorno ai 3 milioni di euro, ma il 68% delle risorse è indirizzato a città con meno di 100mila abitanti, comprese quelle ricomprese nei perimetri delle città metropolitane.
Circa la metà degli interventi riguarda progetti con budget compreso tra 1 e 5 milioni di euro, mentre 217 progetti superano la soglia dei 10 milioni, raggiungendo un valore complessivo di oltre 3,6 miliardi.
Prospettive future
La rigenerazione urbana si configura come un pilastro essenziale del PNRR, capace di coniugare sviluppo sostenibile e rilancio economico. Entro il 2026, quando si concluderà la fase attuativa del Piano, sarà possibile tracciare una mappa dettagliata degli interventi e valutarne l’impatto sulle città italiane, grandi e piccole.
In un momento cruciale per la trasformazione urbana del Paese, questi progetti rappresentano un’opportunità strategica per migliorare la qualità della vita dei cittadini e ridurre le disuguaglianze territoriali.