In arrivo incentivi ed esoneri contributivi aziende con certificazione della parità di genere: si prevedono inoltre nuovi interventi di promozione della parità nel lavoro.
A prevedere queste misure è un recente decreto adottato dal dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con i Ministri per le Pari Opportunità e la Famiglia e dell’Economia e delle Finanze.
Da quest’anno, si ricorda, è possibile per le imprese ottenere la certificazione della parità di genere, un documento che attesterà le misure adottate dal datore di lavoro per ridurre il divario tra sessi nelle retribuzioni, opportunità di crescita, tutela della maternità.
La misura, prevista dal PNRR, ha lo scopo di assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e ridurre il gender pay gap attraverso la creazione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere, che dovrà migliorare le condizioni di lavoro delle donne anche in termini qualitativi, di remunerazione e di ruolo e promuovere la trasparenza sui processi lavorativi nelle imprese.
Incentivi alle aziende con certificazione della parità di genere
In primo luogo l’articolo 5 della legge 5 novembre 2021, n. 162 ha previsto, a decorrere dall’anno 2022 e nel limite di 50 milioni di euro annui, un esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali per i datori di lavoro del settore privato che conseguano la certificazione della parità di genere, quale attestazione del loro concreto impegno per la riduzione delle disparità di genere.
Il decreto adottato il 20 ottobre 2022 dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con i Ministri per le Pari Opportunità e la Famiglia e dell’Economia e delle Finanze, di attuazione della predetta disposizione, definisce criteri e modalità di concessione di tali esoneri, per i quali occorrerà presentare apposita domanda all’INPS, secondo le istruzioni rese disponibili a breve dal medesimo Istituto.
Requisiti per ottenere gli incentivi
Le aziende del settore privato in possesso della certificazione di genere, inoltreranno, esclusivamente in via telematica, la domanda con le seguenti informazioni:
- i dati identificativi dell’azienda;
- poi, la retribuzione media mensile stimata relativa al periodo di validità della certificazione di parità di genere;
- l’aliquota datoriale media stimata relativa al periodo di validità della certificazione di parità di genere;
- la forza aziendale media stimata relativa al periodo di validità del certificato parità di genere;
- inoltre, la dichiarazione sostitutiva, rilasciata ai sensi del d.P.R. n. 445/2000, di essere in possesso della certificazione di parità di genere e di non essere incorsa in provvedimenti di sospensione dei benefici contributivi adottati dall’Ispettorato nazionale del lavoro;
- e infine il periodo di validità della certificazione di parità di genere.
Ulteriori interventi finalizzati alla parità salariare e partecipativa di genere
Il provvedimento prevede anche che, in attuazione dell’articolo 1, comma 138, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, ulteriori interventi finalizzati alla promozione della parità salariale di genere e della partecipazione delle donne al mercato del lavoro siano realizzati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con l’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (INAPP) e in accordo con il Dipartimento per le Pari Opportunità che ne assicurerà la coerenza rispetto al Piano strategico nazionale per la parità di genere.
Il testo completo del Decreto
Potete consultare qui di seguito il documento completo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it