il-centro-che-vorrei-inu-comune-di-figline-e-incisa-valdarnoLa collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Urbanistica e il Comune di Figline e Incisa Valdarno per la riqualificazione del centro storico di Figline, un percorso che si è concluso con l’iniziativa del 3 febbraio scorso, ha prodotto un documento di resoconto, contenente le linee guida.


Il percorso si è sviluppato attraverso tre iniziative che hanno preceduto l’appuntamento: una assemblea cittadina che oltre a presentare il progetto ha raccolto da residenti e cittadini le prime idee, una passeggiata urbana con gli abitanti, un’esperienza collettiva per esplorare direttamente i luoghi del centro storico di Figline, mentre infine, in una seconda passeggiata, dei tracciati del centro storico con la app Kimap è stata fatta una mappa del grado di accessibilità per portatori di handicap.

 

“Il centro che vorrei” è l’iniziativa attorno a cui ruota un protocollo di collaborazione tra il Comune di Figline e Incisa Valdarno e l’Inu, che prevede anche un workshop e iniziative culturali ed editoriali.  Se ne elencano i metodi e gli obiettivi: esso “avrà come esito un documento di linee guida finalizzato a restituire e implementare un impianto coerente con le scelte urbanistiche comunali, in relazione al miglioramento degli spazi urbani e delle pratiche della convivenza, all’inclusione sociale e alla realizzazione di nuovi modelli di welfare nel centro storico”.

 

Il percorso di riqualificazione condotto dall’Inu sarà quindi coerente con le impostazioni che l’Istituto ha dato alla propria azione culturale e scientifica a partire dal Congresso di Cagliari dell’aprile 2016, quando ha sottolineato e sottoscritto l’impegno di lavorare per un rinnovamento della disciplina urbanistica nel segno di una maggiore attenzione ai bisogni e alle richieste dei cittadini, tenendo quindi conto anche di istanze sociali, culturali, ambientali e non solo degli aspetti edilizi e procedurali.

 

Spiega la presidente dell’Inu, Silvia Viviani:

 

“E’ un nuovo passo in avanti nel nostro programma. La sfida è quella di arrivare a partire dagli obiettivi scientifici e culturali a costruire progetti che siano utili al rinnovamento. L’urbanistica ha bisogno innanzitutto di un rinnovo della propria cassetta degli attrezzi, e per questo abbiamo presentato negli ultimi anni strumenti come la Carta della Partecipazione, abbiamo costruito una rete per contribuire al miglioramento dell’accessibilità delle nostre città, stiamo sperimentando direttamente sul campo, con i Comuni, la possibilità di mettere in campo gli spunti culturali attraverso azioni concrete: a Castelnuovo del Garda la sostenibilità ambientale con Smart Garda Lake, a Figline la necessità di cogliere al meglio le opportunità offerte dai centri storici”.