Un Fondo triennale per la tutela degli ecosistemi culturali urbani? Una proposta lanciata dall’ANCI al Ministero della Cultura, con risorse gestite appositamente dalle Amministrazioni Comunali.
Ne ha dato notizia sul suo canale Facebook la Feditart, Federazione Italiana degli Artisti.
Leggiamo con soddisfazione che la nostra stessa proposta (condivisa con le altre sigle del P.A.P.) viene lanciata anche dall’ANCI al Ministero della Cultura: un Fondo triennale per la tutela degli ecosistemi culturali urbani.
È infatti stata presentata al Ministro la proposta di creare un Fondo triennale per la tutela degli ecosistemi culturali urbani: fondi vincolati gestiti direttamente e autonomamente dalle Amministrazioni Comunali, da erogare tramite procedura di evidenza pubblica per soccorrere e accompagnare alla ripresa quei soggetti che, per la loro natura ibrida, non sono compresi nelle forme di sostegno ordinarie previste dal Ministero.
Dopo un anno di dialogo, mai interrotto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, e di confronto con ANCI e il Ministero, il Coordinamento dei dodici assessori alla Cultura ha presentato oggi al Ministro della cultura Dario Franceschini alcune proposte condivise per la ripresa graduale e sicura di tutto il comparto Cultura.
Il Ministro Franceschini ha inoltre confermato le destinazioni degli interventi con il fondo emergenze 2021 (già adottati nel 2020) e ha accolto la proposta degli assessori, anche in vista di simili iniziative con le Regioni, di istituire un Tavolo permanente di consultazione con il Coordinamento presso il Ministero, in modo da dare continuità al dialogo, al confronto e alla collaborazione con le amministrazioni comunali delle grandi città, che costituiscono il primo livello di raccordo con gli operatori e gestiscono la maggioranza delle realtà culturali del territorio, con l’obiettivo di superare l’attuale crisi sistemica della cultura e di progettarne la ripresa.
Durante l’incontro sono state anche confermate le misure di sostegno al reddito per i lavoratori del comparto ed è stato domandato ai Comuni un approfondimento per l’individuazione delle eventuali categorie dei settori della Cultura che potrebbero non essere state ancora ricomprese nei meccanismi dei ristori.
Fonte: Feditart