La Direzione Analisi e Ricerca Economico-Finanziaria del Dipartimento del Tesoro ha pubblicato l’ottava edizione della Relazione sugli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) per il 2025.


Il documento, trasmesso alle commissioni parlamentari competenti, aggiorna le previsioni per il triennio in corso tenendo conto dell’impatto delle misure contenute nella legge di Bilancio 2025.

Basandosi sui dati forniti dall’Istat e da altre amministrazioni, il rapporto presenta un’analisi dettagliata della performance registrata fino al 2023 per dodici indicatori BES e fornisce proiezioni per il periodo 2024-2027 elaborate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Va sottolineato che alcuni indicatori relativi al 2024 verranno resi disponibili dall’Istat nel corso dell’anno, con ulteriori approfondimenti previsti nella pubblicazione del Rapporto BES-ISTAT.

Reddito disponibile lordo corretto: crescita e prospettive

Uno degli indicatori chiave del benessere economico è il Reddito disponibile lordo corretto (RDLC) pro capite nominale, che include sia le risorse monetarie che i benefici in natura delle famiglie. Nel 2023, questo indicatore ha registrato una crescita del 4,7% su base annua, grazie in particolare all’aumento dei redditi da lavoro (+5,2%). Questo incremento è stato determinato dagli adeguamenti salariali, dall’andamento favorevole del mercato del lavoro e dalle politiche di sostegno al reddito. Complessivamente, tra il 2021 e il 2023, il RDLC pro capite nominale è aumentato dell’11,4%, mentre in termini reali ha registrato un leggero calo (-0,4%) a causa dell’inflazione, pur rimanendo superiore ai livelli pre-pandemici (+1,9% rispetto al 2019).

Nei prossimi quattro anni, il RDLC pro capite nominale continuerà a crescere, con un aumento più marcato nei primi due anni e una progressiva decelerazione nel biennio successivo. Alla fine del periodo considerato, si stima un incremento complessivo del 13,9% rispetto al 2023. In termini reali, si prevede un miglioramento grazie al rallentamento dell’inflazione e al rafforzamento del potere d’acquisto.

Disuguaglianza dei redditi: tendenze e stabilità

Un altro indicatore rilevante è il rapporto S80/S20, che misura la disparità tra il quinto della popolazione con i redditi più alti e quello con i redditi più bassi. Nel 2022, questo rapporto si attestava a 5,3 punti, mentre la stima aggiornata per il 2023 conferma una sostanziale stabilità. Rispetto al 2020, anno in cui la disuguaglianza è aumentata per effetto della pandemia, si registra una riduzione di 0,6 punti, attribuibile alla ripresa economica e alle misure di sostegno introdotte.

Per il 2024, si prevede un lieve incremento dell’indicatore (+0,2 punti), ma questa stima non tiene conto delle dinamiche occupazionali e dell’evoluzione dei redditi primari. Tuttavia, nel triennio successivo il rapporto S80/S20 dovrebbe mantenersi stabile, grazie a interventi previsti dalla legge di Bilancio 2025, tra cui la riduzione del cuneo fiscale, esenzioni contributive per le lavoratrici, incrementi delle pensioni minime e il rafforzamento della ‘Carta dedicata a te’. La riforma dell’Irpef, invece, avrà un impatto limitato sulla disuguaglianza, poiché interesserà principalmente le fasce centrali della distribuzione del reddito. Anche l’indice di Gini, che misura la distribuzione della ricchezza in tutta la popolazione, dovrebbe mostrare una leggera crescita nel 2024, per poi stabilizzarsi negli anni successivi.

Povertà assoluta: effetti dell’inflazione e del mercato del lavoro

L’incidenza della povertà assoluta individuale ha subito un aumento nel 2022 (+0,7 punti percentuali) a causa dell’elevata inflazione. Tuttavia, le misure di sostegno al reddito, come i bonus per energia e gas, insieme a un mercato del lavoro dinamico, hanno contribuito a mitigare gli effetti dell’aumento dei prezzi. Nel 2023, secondo l’Istat, il livello di povertà assoluta è rimasto sostanzialmente invariato, grazie alla crescita occupazionale che ha contrastato la pressione inflazionistica.

L’inflazione elevata, con un indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) in crescita del 5,9% annuo, è stata bilanciata da un incremento dell’occupazione del 2,1%. Anche la povertà assoluta familiare si è mantenuta stabile nel 2023 (+0,1 punti percentuali), con un’intensità della povertà in lieve flessione.

In sintesi, la Relazione BES 2025 fornisce un quadro dettagliato della dinamica economica e sociale del Paese, evidenziando un miglioramento progressivo di alcuni indicatori chiave, pur con le incertezze legate all’inflazione e alle politiche di redistribuzione del reddito. Gli interventi previsti nella legge di Bilancio 2025 sembrano orientati a garantire una maggiore equità economica e a consolidare i risultati ottenuti negli ultimi anni.

La relazione sugli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) 2025

Qui il documento completo.