Confronto tra le ultime due Relazioni sullo Stato Attuativo del PNRR del Ministero per gli Affari Europei e della Corte dei Conti.


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) continua a essere uno degli strumenti principali per la ripresa economica e sociale dell’Italia, grazie alle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea. Da qualche giorno, i siti istituzionali della Corte dei Conti e del Ministero per gli Affari Europei e per le Politiche di Coesione hanno pubblicato due importanti documenti che analizzano l’andamento del piano. Si tratta della sesta relazione sullo stato di attuazione del PNRR del Ministero e della relazione della Corte dei Conti sullo stato di attuazione degli interventi PNRR e PNC oggetto di controllo nel 2024. Entrambi i rapporti offrono un quadro utile per comprendere i progressi e le difficoltà nella gestione delle risorse e nell’attuazione delle riforme previste dal PNRR. Sebbene esprimano toni e preoccupazioni diverse, i due documenti forniscono una visione complessiva delle evoluzioni del piano italiano.

La Sesta Relazione del Ministero per gli Affari Europei

La sesta relazione sullo stato di attuazione del PNRR del Ministero per gli Affari Europei è un documento di monitoraggio che analizza i progressi del piano, con particolare attenzione agli investimenti, alle riforme e agli obiettivi raggiunti fino a oggi. La relazione si concentra soprattutto sul periodo che ha visto l’Italia ottenere importanti risultati. Tra questi il pagamento della quinta rata di 11 miliardi di euro e la richiesta della settima rata di 18,3 miliardi. Questo documento conferma che l’Italia ha ottenuto il primato europeo nella realizzazione del PNRR, sia per il numero di obiettivi conseguiti, sia per le risorse ricevute e le richieste di pagamento formalizzate.

Il Ministero evidenzia che nel 2024 sono stati conseguiti 67 obiettivi, tra cui 32 target e 35 milestone, e sottolinea come, nonostante le difficoltà, l’Italia stia avanzando in modo significativo, con un numero crescente di progetti completati, in particolare nel campo della transizione digitale e della sostenibilità energetica. Inoltre, il Ministro Foti ha rimarcato come l’Italia stia preparando la strada per la conclusione dei progetti nei settori più complessi, come quello delle infrastrutture, che richiedono una forte collaborazione tra enti locali, amministrazioni centrali e soggetti attuatori.

La Relazione della Corte dei Conti

Il documento redatto dalla Corte dei Conti offre una visione più dettagliata e critica sull’implementazione del PNRR, concentrandosi sull’aspetto della gestione delle risorse e del controllo amministrativo. La relazione della Corte sottolinea che, sebbene siano stati compiuti significativi progressi, ci sono ancora numerosi problemi legati alla burocrazia e alla gestione delle risorse. La Corte dei Conti segnala che alcuni progetti sono stati avviati troppo lentamente. Sono emerse criticità anche nei processi di monitoraggio delle spese e di controllo della spesa pubblica, con alcune amministrazioni che non sono riuscite a rispettare le scadenze stabilite. Inoltre, vengono sollevate preoccupazioni riguardo alla trasparenza e alla rendicontazione delle risorse. É necessario migliorare questi due aspetti  per evitare sprechi e garantire l’efficacia del piano.

Un altro tema trattato dalla Corte riguarda la gestione dei fondi per il Sud Italia, dove sono previsti investimenti significativi. Purtroppo se ne evidenziano difficoltà di attuazione legate alla carenza di capacità amministrativa e alla complessità dei progetti. La Corte dei Conti raccomanda una maggiore centralizzazione del controllo e un miglioramento delle strutture locali. Questo per evitare ritardi e inefficienze nell’uso dei fondi destinati alle regioni meridionali.

Confronto tra le due relazioni sullo stato attuativo del PNRR

Mentre la relazione del Ministero per gli Affari Europei si concentra soprattutto sui progressi tangibili e sugli obiettivi raggiunti, la Corte dei Conti adotta un approccio più critico, analizzando le difficoltà operative, le problematiche di gestione e le lacune nella trasparenza. Queste differenze di approccio emergono chiaramente in alcuni punti fondamentali del confronto:

  1. Progresso degli Obiettivi e Gestione delle Risorse

Il Ministero evidenzia con soddisfazione i progressi compiuti in numerosi settori, soprattutto quelli legati alla transizione ecologica, alla digitalizzazione e alle infrastrutture. Tuttavia, la Corte dei Conti pone l’accento su alcuni aspetti critici. La lentezza nell’attuazione di alcuni progetti e i ritardi burocratici rallentano l’utilizzo delle risorse disponibili. La Corte, inoltre, solleva dubbi sulla trasparenza e sulla correttezza della gestione dei fondi, suggerendo una revisione delle pratiche di rendicontazione per evitare possibili inefficienze o sprechi.

  1. Ruolo delle Amministrazioni Locali e del Sud Italia

Una differenza significativa tra i due rapporti riguarda l’allocazione delle risorse per il Sud Italia. Il Ministero sottolinea come il Governo abbia destinato una parte consistente delle risorse del PNRR al Mezzogiorno, con circa il 40,8% delle risorse territorializzabili destinate alle regioni meridionali, mirate a promuovere una maggiore coesione economica e sociale. La Corte dei Conti, tuttavia, evidenzia che le difficoltà amministrative nelle regioni del Sud stiano rallentando il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Questo soprattutto per via di una gestione meno efficiente dei fondi e della scarsa capacità di realizzare rapidamente le opere previste.

  1. Gestione e Governance del Piano

Il Ministero ha sottolineato l’importanza di una gestione coordinata tra i vari attori coinvolti. Sono inclusi i ministri, i sottosegretari, l’ANCI, l’UPI e la Conferenza delle Regioni e Province autonome. Come emerso durante la Cabina di regia PNRR tenutasi a Palazzo Chigi, il piano ha raggiunto importanti risultati. Tra questi il pagamento delle rate previste, con un chiaro obiettivo di accelerare il ritmo dei pagamenti e dei progetti. La Corte dei Conti, tuttavia, segnala che, nonostante gli sforzi, il coordinamento tra i vari enti è ancora insufficiente. In particolare, alcune amministrazioni locali faticano a rispettare le scadenze e a gestire correttamente le risorse.

Interventi Normativi e Misure di Supporto

Una delle principali novità emerse dalla relazione del Ministero riguarda l’introduzione di misure normative per rafforzare la governance e migliorare la gestione delle risorse. In particolare, i decreti-legge n. 19/2024 e n. 113/2024 risultano essere strumenti cruciali per affrontare le criticità legate alla gestione dei fondi. Questo perché rendendo più trasparente il monitoraggio e migliorando il processo di trasferimento delle risorse agli enti locali. L’introduzione di oltre cento cabine di coordinamento presso le Prefetture è stato un passo importante per migliorare il raccordo tra la Struttura di missione PNRR, le amministrazioni centrali e i soggetti attuatori.

Le due relazioni sullo stato attuativo del PNRR: conclusioni 

Le ultime relazioni sullo stato attuativo del PNRR dunque presentano un quadro complesso con progressi e sfide. Le difficoltà riscontrate richiedono attenzione e interventi correttivi. Il Ministero per gli Affari Europei ha evidenziato i successi ottenuti. In particolare nelle rate dei pagamenti e nella realizzazione di infrastrutture digitali ed ecologiche. Mentre la Corte dei Conti ha sottolineato le difficoltà burocratiche, amministrative e di gestione delle risorse, soprattutto al Sud. Concludendo: da un lato l’Italia può vantare il primato nell’attuazione del piano in Europa. Ma  è evidente che resta ancora molto lavoro da fare per completare i progetti e raggiungere gli obiettivi fissati.

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