Il trend delle start up sta conoscendo in Italia un periodo d’oro, soprattutto per merito dei finanziamenti statali e regionali in grado di sostenerle in fase d’avvio: ovvero durante quel delicatissimo momento che può diventare un ostacolo insormontabile per le giovani aziende non in grado di sopportare e di supportare i costi di avvio del proprio business.
D’altronde, è interesse dell’Italia stessa intervenire per la salvaguardia di quelle start up che dimostrano di fondarsi su un’idea proficua ed innovativa, e sul talento dei giovani imprenditori: semplicemente perché le suddette aumentano anche il valore della nostra economia, e diventano un metodo fruttuoso per superare il periodo di crisi. In tale ottica va dunque inquadrato il nuovo bando per start up previsto dalla Camera di Commercio di Roma.
Camera di Commercio: al via il bando di supporto per le start up
Sviluppo economico, sostegno alle imprese svantaggiate, supporto in fase di avvio: volendo trovare dei concetti per riassumere gli scopi del nuovo bando previsto dalla Camera di Commercio di Roma, questi sarebbero i più indicativi. Il suddetto bando è stato infatti sviluppato per sostenere i costi affrontati dalle start up durante la delicatissima fase di avvio: spesso il principale ostacolo che impedisce ad un’idea preziosa di trovare una sua concretezza. Lo scopo ultimo del bando? Favorire la crescita e lo sviluppo economico ed imprenditoriale dell’Italia, appoggiando le giovani aziende ed i giovani imprenditori meritevoli di fiducia, e altrimenti costretti a scontrarsi contro il muro della recessione e della crisi. Per accedere al suddetto bando, la start up deve operare a Roma o in provincia della Capitale: una volta presentata la domanda, sarà una commissione a valutare se merita o meno l’accesso al bando. Nel caso in cui dovessero venir meno i requisiti di partecipazione al suddetto bando indetto dalla Camera di Commercio, le start up non devono comunque disperare: da dicembre 2016, infatti, le agevolazioni fiscali previste per le start up sono state uniformate, dunque rese permanenti.
Come avviare una start up con altri metodi di finanziamento?
Ad ogni modo, esistono diverse forme di finanziamento che possono aiutare una start up a coprire i costi di avvio del proprio business, come ad esempio il sempre più gettonato crowdfunding, o anche il reperimento di un socio (venture capitalist) interessato all’ingresso in società e all’acquisto di un pacchetto di quote. Ma sono soprattutto le banche ad erogare forme di finanziamento ideali per le start up: soprattutto per quelle che nutrono delle incertezze sul pareggio fra costi e ricavi e desidererebbero coprirsi maggiormente le spalle. Siti web come compass.it, infatti, mettono a disposizione diverse tipologie di prestito online con criteri flessibili: l’Easy Jump consente ad esempio di saltare il pagamento di una rata in caso di difficoltà, mentre l’Easy Change consente all’imprenditore di modificare l’entità della rata. Infine, Easy Flex consente un mix delle precedenti due.
Ma quali sono le caratteristiche dei prestiti online? Innanzitutto i tassi sono più convenienti e le condizioni di rimborso più flessibili. Ma il vero vantaggio è la possibilità di compiere molte procedure direttamente sul sito senza doversi spostare fisicamente presso la sede della banca, permettendo così di rendere molto più celeri i passaggi burocratici delle pratiche. Questa smaterializzazione dei processi ha anche ripercussioni economiche positive sui costi, perché si abbassano le spese di intermediazione, in quanto anche l’assistenza è fornita a distanza in modo telefonico o via web.