La circolare Agea n. 68775 del 16 settembre ha fornito le direttive per l’erogazione degli anticipi dei pagamenti legati alla PAC per il 2024.


La nuova Politica Agricola Comune (PAC), che sarà in vigore fino al 2027, rappresenta uno strumento importante per gli agricoltori italiani, regolando le loro attività e la distribuzione dei fondi. Al centro di questa strategia vi è il Piano Strategico Nazionale (PSP), un documento complesso di ben 3.654 pagine, frutto di una lunga negoziazione tra le regioni italiane, lo Stato e l’Unione Europea. L’impronta ambientale di questa PAC è particolarmente evidente, in linea con le iniziative europee come il Green Deal, From Farm to Fork e la strategia per la biodiversità.

E in questo periodo è tempo per gli anticipi dei pagamenti agli agricoltori in quest’ambito: ecco i dettagli.

Indicazioni su anticipi dei pagamenti nell’ambito della PAC 2024

In particolare, la circolare Agea n. 68775 del 16 settembre ha fornito le direttive per l’erogazione degli anticipi dei pagamenti legati alla PAC. Gli Organismi pagatori potranno iniziare a versare gli anticipi dal 16 ottobre al 30 novembre. Successivamente, entro il 30 giugno 2025, verranno erogati i saldi o, per chi non avesse ricevuto anticipi, l’intero importo dovuto.

Gli anticipi possono coprire fino al 70% dei pagamenti diretti e l’85% degli interventi relativi allo sviluppo rurale, con specifico riguardo a superfici e animali.

Un aspetto delicato è la gestione degli anticipi per alcuni interventi specifici, tra cui l’ecoschema 1, il sostegno per il pomodoro da trasformazione, gli agrumi, l’olio d’oliva e i semi oleosi. In questi casi, è possibile che le condizioni di ammissibilità subiscano modifiche, richiedendo un eventuale recupero delle somme già versate. A tal fine, l’anticipo potrebbe essere erogato in misura ridotta rispetto alle percentuali standard, garantendo però il saldo delle somme dovute agli agricoltori.

In uno degli esempi forniti, un agricoltore con diritto a percepire 10.000 euro tra titoli PAC e pagamento redistributivo riceverà un anticipo di 6.820 euro. Tuttavia, se l’ammissibilità di uno o più interventi cambiasse, l’importo potrebbe essere ridotto in base a quanto già versato.

Per l’ecoschema 5, in particolare, l’aumento delle superfici richieste ha portato a una maggiore attenzione sui controlli da parte degli Organismi pagatori, che dovranno verificare la reale idoneità delle superfici dichiarate, evitando premi su terreni non idonei come pascoli o prati permanenti.

Infine, è importante notare che i pagamenti degli anticipi non saranno erogati a quei beneficiari per cui siano state rilevate anomalie, che impediscono il rispetto dei criteri di ammissibilità agli aiuti diretti.

Le novità su cui sta lavorando il MASAF

Nel frattempo, il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare è al lavoro per presentare alla Commissione Europea un terzo emendamento al Piano Strategico, con l’obiettivo di introdurre ulteriori modifiche.

In un’ottica di sostegno ai giovani agricoltori, il valore del supplemento previsto per loro aumenterà da 100 a 200 euro per ettaro (/ha) dichiarato nella domanda annuale.

Tra le novità in discussione vi sono anche questioni legate agli importi stimati per alcuni ecoschemi, come l’ecoschema 4, il cui valore previsto è di soli 49,21 euro/ha, molto inferiore ai 110 euro/ha stimati nel PSP. L’ecoschema 5, dedicato ai seminativi, si attesta invece sui 186,63 euro/ha, ben al di sotto dei 500 euro/ha inizialmente previsti.

Il testo della circolare AGEA

Qui il documento completo.