La gestione degli appalti pubblici è sempre qualcosa di piuttosto complesso. Recentemente, poi, è anche cambiato il quadro normativo alla luce delle modifiche apportate al Codice dei Contratti Pubblici, le quali hanno segnato una svolta per quanto concerne l’utilizzo dei moderni sistemi digitali.
A partire dal 1° gennaio dello scorso anno, infatti, è entrato in vigore il D.Lgs. n.36/2024, con la conseguente totale digitalizzazione del ciclo di vita di tutti i contratti pubblici.
Alla luce di quanto detto finora la situazione può sembrare davvero molto complicata per le realtà del settore. Questo a meno che non si dotino di un software gestione appalti pubblici in grado di semplificare i vari passaggi e garantire una sinergia tra i vari attori operativi all’interno delle molteplici fasi, che risultano semplificate e ottimizzate. Approfondiamo meglio l’argomento.
Cos’è cambiato con il D.Lgs. n. 36/2024
In cosa consiste, concretamente, il cambiamento? Il risultato è che “le fasi di programmazione, progettazione, pubblicazione, affidamento ed esecuzione [… devono essere] gestite mediante piattaforme di approvvigionamento digitale certificate”. (fonte: ANAC)
Niente di diverso, quindi, da una soluzione che ha fatto parlare molto di sé negli ultimi anni e che ha modificato per sempre la mentalità di persone e aziende: ci riferiamo alla fatturazione elettronica.
Se in quest’ultima il fulcro del processo è rappresentato dal Sistema di Interscambio (SDI), nel caso degli appalti l’ecosistema ha come fondamento un’infrastruttura tecnologica altrettanto ben definita: la BDNCP (Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici), che consente l’interoperabilità tra i diversi sistemi informativi a fronte dell’acquisizione di dati in formati online.
La titolarità della BDNCP spetta all’ANAC e contempla diverse sezioni con cui occorre interfacciarsi:
- AUSA, ovvero Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti.
- Piattaforma Contratti Pubblici (PCP).
- Piattaforma per la Pubblicità Legale degli Atti.
- Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico FVOE.
- Anagrafe degli Operatori Economici.
- Casellario Informatico.
Il Codice dei Contratti Pubblici, in verità, non ha fatto altro che attuare gli obiettivi riportati all’interno del PNRR, volti ad assicurare la completa digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. L’intento ultimo è rappresentato da una riduzione della spesa pubblica e da un maggior controllo per quanto riguarda le varie procedure.
Perché avvalersi di un software di gestione per appalti pubblici
Un programma gestionale per appalti pubblici rappresenta un supporto quanto mai valido per tutte le aziende che si trovano a gestire questo tipo di operazioni. È in grado, infatti, di coadiuvare tutto ciò che ruota intorno ai procedimenti amministrativi che riguardano forniture, incarichi professionali, servizi e lavori.
Non tutte le piattaforme disponibili in commercio presentano i medesimi standard di performance ed efficienza. L’ideale è optare per una soluzione che abbia una struttura componibile e al contempo modulare, in grado di adattarsi in maniera mirata alla singola realtà appaltatrice, venendo incontro alle sue dimensioni nonché alla sua tipologia.
Il risultato è un’ottimizzazione dei vari passaggi gestionali, che possono essere così fruiti e aggiornati in tempo reale da parte di tutte le figure del caso.
Il funzionamento non è complesso, rivelandosi alla portata persino dei soggetti che presentano un’informatizzazione di base: non è quindi indispensabile essere dei programmatori né avere competenze avanzate per poter adoperare il programma.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it - Δ