“Sia il legislatore a fissare la proroga dei termini per la chiusura degli OPG, l’importante è che non si fermino ed anzi si accelerino le procedure per l’affidamento l’espletamento dei lavori per la costruzione delle strutture alternative, le Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, REMS con termini realistici e scadenze che possano davvero essere rispettate”, a sostenerlo nel corso delle seconda audizione sull’argomento presso la commissione Igiene e sanità del Senato è l’Assessore Carlo Lusenti (Regione Emilia-Romagna), intervenuto insieme all’Assessore, Lucia Borsellino (Regione Siciliana) in rappresentanza della Conferenza delle Regioni.
“Le Regioni sono impegnate in questa fase nella presa in carico e nei percorsi di cura personalizzati, ma – spiega ancora Lusenti – occorrono anche impegni che devono essere assunti da tutti gli attori coinvolti (Regioni, Ministeri della Salute e della Giustizia, Magistratura giudicante e di sorveglianza)perché come è noto infatti, l’accesso e le dimissioni dalle future REMS restano in capo a decisioni della Magistratura e a procedure avviate dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria”. La proposta delle Regioni (sul tema di è peraltro espressa con uno specifico documento la Conferenza delle Regioni del 13 marzo ) è quella di dar vita ad un percorso accompagnato e guidato da una “cabina di regia politica” che effettui un puntuale monitoraggio dei processi messi in atto da tutti gli attori coinvolti.
E per completare in tempo la costruzione o la ristrutturazione di edifici da destinare a REMS – ha concluso Lusenti – uno strumento particolarmente utile, secondo le Regioni, sarebbe rappresentato dalla possibilità di deroghe alla normativa sugli appalti magari prevedendo per i Presidenti delle Regioni poteri commissariali in analogia a quanto si verifica in occasione di eventi emergenziali (es. terremoto)”.
Sintesi nota illustrata in audizione
Attualmente sono attivi sul territorio nazionale 6 OPG, situati rispettivamente in Lombardia (anche per Val d’Aosta e Piemonte), Emilia-Romagna (anche per PPAA Trento e Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Marche), Toscana (anche per Sardegna, Liguria, Umbria), Campania (2 strutture, anche per Lazio, Abruzzo, Molise), Sicilia (anche per Puglia, Basilicata, Calabria). Le Regioni hanno sottolineato che è la legge (n. 9/2012) a sancire che “Dal 1° aprile 2014 gli ospedali psichiatrici giudiziari sono chiusi e le misure di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario e dell’assegnazione a casa di cura e custodia sono eseguite esclusivamente all’interno delle strutture sanitarie appositamente istituite (residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, REMS).
Le Regioni erano tenute a presentare al Ministero della salute un programma complessivo per la realizzazione delle REMS e per l’implementazione di percorsi riabilitativi e di alternativa agli OPG e alle stesse REMS, entro maggio 2013. Il programma è stato presentato da tutte le Regioni. Per alcune Regioni il programma è stato approvato formalmente (le prime hanno ricevuto il decreto di approvazione a fine novembre 2013); per altre sono stati richiesti chiarimenti e l’approvazione è giunta più tardivamente. Per le Regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia è in corso una riformulazione del progetto. Va sottolineato che, come previsto dalla legge, alcune Regioni di piccole dimensioni hanno definito accordi di programma con altre Regioni (Valle d’Aosta-Lombardia; Umbria-Toscana; Molise-Abruzzo).
La stessa legge prevede che, in deroga alle disposizioni vigenti relative al contenimento della spesa di personale, le Regioni possano assumere personale qualificato da dedicare anche ai percorsi terapeutico riabilitativi finalizzati al recupero e reinserimento sociale dei pazienti internati provenienti dagli ospedali psichiatrici giudiziari. A fine ottobre 2013 il Ministero della Salute ha trasmesso alle Regioni le specifiche per la presentazione del sopraindicato programma di spesa corrente.
Ad oggi risulta che 13 Regioni (Marche, Emilia-Romagna,Veneto, Piemonte, Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo, Molise, Puglia, Sicilia, Lombardia, Lazio) hanno presentato il programma. Per due Regioni (Marche ed Emilia-Romagna) è in corso di formalizzazione il decreto di approvazione. Per le altre Regioni che hanno presentato il programma, il Ministero ha richiesto chiarimenti. Risulta comunque che anche altre Regioni (FVG, Lazio, Calabria, Basilicata) stanno completando il programma da inviare al Ministero.
E’ evidente che la chiusura degli OPG diverrà definitiva solo quando tutte le Regioni e P.A. abbiano pronta la struttura. I tempi vanno quindi calcolati avendo a riferimento l’ultima Regione e non la prima.
Va sottolineato che dal 2008, anno del passaggio di competenze della sanità penitenziaria dal Ministero della Giustizia al SSN, le Regioni assieme ai competenti Ministeri hanno intrapreso un percorso che ha consentito di implementare in modo sostanziale le dimissioni delle persone presenti in OPG. Si è infatti passati da 286 dimissioni nel 2008 a 418 nel 2012 (il dato non comprende Sardegna, PPAA Trento e Bolzano, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia). Tale processo potrà essere opportunamente implementato attraverso il riparto delle risorse di spesa corrente, che prevedono la deroga alle disposizioni di contenimento della spesa del personale. Come previsto dalla Legge 9/2012 e successive modificazioni, tutte le Regioni hanno presentato i programmi per il superamento OPG.
I rappresentanti delle Regioni hanno lasciato agli atti della Commissione un report dettagliato sulle presenze in OPG al 31 dicembre 2013.
Il Report è stato anche pubblicato nella sezione “sanità” del sito www.regioni.it . Nel Dossier c’è un prima parte che riguarda i dati forniti dal Dipartimento amministrazione penitenziaria, che conteggia tutte le presenze (detenuti e internati in misura di sicurezza definitiva o provvisoria). In una seconda parte, i cui dati sono a cura delle Regioni sede di OPG attraverso le Direzioni sanitarie degli Istituti, si fa riferimento alle sole persone cui si applicheranno le previsioni della legge 9/2012 (internati in misura di sicurezza definitiva o provvisoria). Non sono quindi conteggiati i detenuti presenti in OPG. Nel dossier c’è un’analisi dei flussi in entrata e in uscita. Per quanto riguarda le presenze in OPG, dal 2010 ad oggi si è assistito ad un calo di un terzo. Questo dato è da mettere in relazione con un incremento nelle dimissioni. A fronte di questo si rileva però come il flusso in ingresso non si modifichi sostanzialmente.
FONTE: Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome (www.regioni.it)