Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha oggi emanato il Regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione dei compensi per la professione di avvocato, dando tempestiva attuazione alla nuova legge forense del 31 dicembre 2012.
Le modifiche hanno riguardato essenzialmente l’armonizzazione al decreto ministeriale n. 140 del 2012, che riguarda i compensi di tutti gli altri professionisti.
“L’emanazione del regolamento – ha detto il ministro – è il frutto di un costruttivo confronto con il Consiglio Nazionale Forense che, in particolare, ha visto recepire da parte del ministero la richiesta di una più precisa quantificazione delle spese generali e la valorizzazione di ogni specifica attività dell’avvocato, sia sotto il profilo giudiziale che sotto quello della composizione stragiudiziale delle controversie. Come ho annunciato nei positivi incontri che si sono tenuti nei giorni scorsi è mia intenzione promuovere un Tavolo di lavoro che affronti in modo organico il tema dell’essenziale ruolo dell’avvocatura nel sistema giustizia. Al contempo – ha concluso il guardasigilli – ribadisco l’intenzione di promuovere un serrato confronto tra tutti i soggetti della giurisdizione per quanto attiene la riforma del processo civile”.
FONTE: Ministero della giustizia
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Il CNF esprime soddisfazione per la firma oggi, da parte del Ministro Guardasigilli Andrea Orlando, del nuovo decreto ministeriale che aggiorna i parametri forensi, cioè i valori di riferimento per la liquidazione da parte del giudice dei compensi dei legali o per la loro determinazione in caso di disaccordo tra avvocato e cliente.
La firma del Ministro della Giustizia, che ha dato seguito a quanto assicurato nell’incontro istituzionale con il CNF lo scorso 5 marzo, conclude un iter iniziato a maggio 2013 che il CNF ha promosso e seguito passo per passo in una interlocuzione istituzionale costante con il Ministero.
Il nuovo sistema progettato dal CNF e confermato dal Ministero garantisce la prevedibilità dei costi legali, in modo che cittadini e imprese possano valutare economicamente i costi/benefici della prestazione professionale.
Il risultato raggiunto, come sottolinea lo stesso Ministero, è in linea con la legislazione comunitaria e non intralcia, anzi favorisce, il “corretto funzionamento concorrenziale del mercato senza incidere negativamente sulla competitività del Paese”. Il primo criterio infatti per la determinazione del compenso a fronte di servizi legali sarà sempre pattuito liberamente tra avvocato e cliente.
Un giudizio approfondito si potrà dare una volta letto il decreto ministeriale.
I nuovi parametri entreranno in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
FONTE: Consiglio nazionale forense