Va in porto l’operazione “Teakendown”, che smantella un’articolata rete di streaming illegale e pirateria televisiva: la maxi operazione, partita da Catania, ha portato a numerosi arresti.


Solo poche settimane fa abbiamo raccontato l’arrivo e l’utilizzo di un nuovo sistema di Piracy Shield, uno scudo che riesce a bloccare i siti web generatori di flussi illegali di contenuti entro soli 30 minuti dalla segnalazione.  I numeri degli attacchi arginati grazie a questo strumento sono piuttosto importanti, 528 gli indirizzi IP bloccati sino ad oggi, 32mila i siti oscurati.

Almeno 500mila le persone che hanno riscontrato un blocco delle dirette illegali che stavano fruendo, secondo le stime una platea di persone eterogenea e impegnate a guardare eventi non solo calcistici, ma anche di altri sport ed eventi di grossa risonanza, come finali di programmi noti, i cui diritti, in Italia, variano tra Sky Sport e Dazn.

Maxi retata contro la pirateria televisiva: i dettagli

Sempre sulla stessa linea di intervento, e con numeri anche in questo caso davvero rilevanti, sono state diffuse in queste ultime ore notizie di una avvenuta maxi operazione, partita da Catania, in 7 Paesi che ha visto coinvolti oltre 270 operatori della polizia postale hanno effettuato 89 perquisizioni in 15 regioni italiane. un colpo poderoso al mercato dello streaming illegale sia in Italia che in Europa.

L’operazione “Teakendown”, così si chiama questa azione messa in campo dalle Forze dell’ordine, condotta in Italia e in Europa, ha smantellato la più ramificata organizzazione criminale transnazionale dedita a questo tipo di attività che serviva illegalmente 2.500 canali illegali e server oltre 22 milioni di utenti. È la più vasta azione contro la pirateria audiovisiva alla quale si sia mai assistito e ha dato il via al sequestro, attraverso i quali veniva realizzato un giro illegale di affari di oltre 250 milioni di euro mensili, circa 3 miliardi di euro all’anno.

La polizia, coordinata dalla Procura di Catania, ha eseguito un lavoro imponente per portare a buon fine questa operazione contro lo streaming illegale grazie ad oltre 270 operatori della polizia postale. Importante il lavoro svolto con gli altri 8 stati Europei coinvolti nell’indagine, una collaborazione interforze che ha permesso di effettuare oltre le 89 perquisizioni in 15 regioni italiane, anche 14 perquisizioni nel Regno Unito, Olanda, Svezia, Svizzera, Romania e Croazia, nei confronti di 102 persone. Anche la polizia croata ha eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 11 indagati.

Le indagini

L’operazione risultato del lavoro di oltre due anni d’indagine è nei fatti la più vasta contro la pirateria audiovisiva mai condotta in ambito italiano ed internazionale, importante anche il sequestro inflitto, in termini economici, ai ‘pirati’ dell’etere, visto che nel corso delle perquisizioni svolte nella giornata del 26/11 sono state sottoposte a sequestro criptovalute per oltre 1,65 milioni.

Oltre 40 le città italiane nelle quali sono avvenute delle perquisizioni, dalle Isole al sud Italia, passando per l’Italia Centrale e poi fino al Nord, nessuno escluso. Allo stesso modo tutte le principali piattaforme sono risultate essere oggetto di attacchi di pirateria, Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime Video, Netflix, Paramount, Disney +.

Come fuzionavano i sistemi “pirata”?

Fitta la trama dei gestori dei sistemi di piattaforme pirata, che si avvaleva di false identità e documenti, carte di credito clonate, sistemi crittografati, grazie ai quali riuscivano a fare proprio il traffico dati ‘rubato’ e rivendere a prezzi minori, poi, i contenuti on demand protetti da diritti televisivi, di proprietà, delle piattaforme televisive nazionali ed internazionali. I 22 milioni di clienti oscurati, circa un 5% della popolazione Europea totale, ora, secondo il Procuratore di Catania: «rischiano sanzioni».

Le dichiarazioni delle piattaforme legali

Per l’imponente lavoro svolto dalle forze dell’ordine sono arrivati i ringraziamenti ufficiali dei gestori legali delle piattaforme, pesantemente danneggiate economicamente dal fenomeno illegale. «Voglio ringraziare la Procura e la Polizia Postale di Catania, Europol e l’Audiovisual Anti-Piracy Alliance per questa straordinaria operazione alla quale siamo orgogliosi di aver collaborato», ha dichiarato Andrea Duilio, A.D. di Sky Italia. «Azioni come questa, insieme al contributo sistematico che dà Piracy Shield oscurando in tempo reale i siti pirata, rendono più efficace la lotta a un fenomeno che danneggia l’industria audiovisiva distruggendo migliaia di posti di lavoro».

Simile il tono anche della nota ufficiale diffusa da Dazn: «Gli oltre 22 milioni di utenti oscurati in Europa che hanno comprato pirateria ci danno in parte l’idea di quanto questo fenomeno sia esteso e dilagante in Italia ma non solo. Oltre ai rischi in cui si incorre, come il furto della propria identità e informazioni bancarie, quanto annunciato oggi dalla Procura di Catania e dalla Polizia delle Comunicazioni in conferenza stampa conferma che chi vende e compra pirateria lascia tracce in rete indelebili; i clienti saranno quindi sanzionati oltre a poter diventare oggetto di azioni da parte dei titolari dei diritti. Siamo contenti che il supporto che ci è stato richiesto e che abbiamo dato, abbia contributo al buon esito della collaborazione».