Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha annunciato la pubblicazione di un nuovo decreto, destinato a modificare alcune norme fondamentali per la circolazione dei veicoli ferroviari sulla rete nazionale.
Si tratta del Decreto Ministeriale n. 244, firmato il 2 ottobre 2024 e reso disponibile online il 4 novembre 2024, accessibile sul sito ufficiale del MIT sia sulla Gazzetta Ufficiale.
Cosa prevede il nuovo decreto MIT sulla compatibilità tecnica dei veicoli ferroviari
Il Decreto rappresenta un aggiornamento significativo al precedente Decreto n. 235 del 10 giugno 2019, apportando modifiche rilevanti all’allegato tecnico.
Questi interventi si concentrano principalmente su due punti:
- Eliminazione del punto 7 della sezione 2: questo elemento, originariamente presente nel decreto del 2019, delineava specifiche tecniche o procedurali che il gestore dell’infrastruttura ferroviaria doveva rispettare per autorizzare i veicoli. La sua eliminazione semplifica le procedure, evitando duplicazioni di competenze e riducendo i passaggi burocratici.
- Abolizione dell’intera sezione 3: tale sezione regolava dettagliatamente i criteri e le modalità con cui il gestore dell’infrastruttura interveniva nel processo di verifica e autorizzazione della circolabilità dei veicoli. La sua soppressione trasferisce alcune di queste responsabilità alle imprese ferroviarie, snellendo il sistema e adeguandolo alle norme comunitarie.
Ridefinizione delle responsabilità: verso un sistema più armonizzato
Le modifiche apportate hanno lo scopo di ridisegnare le responsabilità nella gestione della compatibilità tecnica dei veicoli ferroviari con le infrastrutture. Questa redistribuzione dei ruoli è cruciale per adattare il sistema normativo italiano alle direttive europee, che promuovono una maggiore interoperabilità ferroviaria.
- Autorizzazione ai veicoli:
Il compito di concedere l’autorizzazione tecnica per l’immissione in servizio dei veicoli ferroviari resta saldamente nelle mani dell’ERA (European Railways Agency) e delle Autorità nazionali per la sicurezza. In Italia, questa funzione è svolta dall’ANSFISA. Questa struttura a due livelli garantisce che i veicoli rispettino standard uniformi in tutta l’Unione Europea. - Compatibilità tecnica con le tratte:
La verifica che i veicoli siano idonei a percorrere una determinata tratta viene ora attribuita alle imprese ferroviarie, che si basano sui dati forniti dal gestore dell’infrastruttura. In questo modo, si semplificano le operazioni e si accelera l’intero processo, poiché il gestore non è più coinvolto direttamente in questa fase operativa.
Addio al doppio intervento del gestore dell’infrastruttura
Un cambiamento cruciale riguarda la rimozione dell’obbligo per il gestore dell’infrastruttura di intervenire sia in fase autorizzativa sia nella concessione della “circolabilità” dei veicoli storici. In passato, questa duplicazione di interventi creava potenziali sovrapposizioni, aumentando la complessità delle procedure. Ora, il gestore si limita a mettere a disposizione delle imprese ferroviarie le informazioni tecniche sull’infrastruttura, lasciando a queste ultime il compito di verificare la compatibilità del veicolo.
Impatto delle modifiche sulla circolazione ferroviaria
Queste revisioni sono state progettate per migliorare l’efficienza e l’affidabilità del sistema ferroviario. L’eliminazione di passaggi intermedi e la ridefinizione delle competenze puntano a:
- Ridurre i tempi di autorizzazione per l’immissione in servizio dei veicoli;
- Snellire la gestione amministrativa delle procedure tecniche;
- Rafforzare l’allineamento con le norme europee, garantendo un sistema più armonico e interoperabile.