Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria, con sentenza numeo 655/2024, ha ribadito che negli appalti l’annullamento della gara da parte della stazione appaltante, per essere legittimo, deve essere adeguatamente motivato.


Nel caso in esame, la stazione appaltante aveva escluso un’offerta ritenuta non conforme alle proprie “linee strategiche future”. Tuttavia, il TAR ha ritenuto tale motivazione insufficiente, richiedendo alle pubbliche amministrazioni una giustificazione più dettagliata e concreta delle proprie scelte.

Appalti: l’annullamento della gara deve essere adeguatamente motivato

La sentenza del TAR ha ribadito in modo inequivocabile alcuni principi cardine del diritto amministrativo, principi che costituiscono il fondamento stesso del corretto svolgimento delle procedure di gara. Analizziamoli nel dettaglio:

La motivazione adeguata: un obbligo imprescindibile

La sentenza ha sottolineato come la motivazione di un provvedimento amministrativo non sia un mero adempimento formale, ma un elemento essenziale per garantire la trasparenza e la controllabilità dell’azione amministrativa.

Una motivazione adeguata permette:

  • ai soggetti interessati di comprendere le ragioni alla base della decisione e di valutarne la legittimità;
  • al giudice amministrativo di esercitare un effettivo controllo sulla correttezza dell’operato dell’amministrazione;
  • e alla collettività di verificare se l’amministrazione ha agito nel rispetto dei principi di legalità e buon andamento.

Una motivazione carente o contraddittoria, come nel caso esaminato dal TAR, rende il provvedimento viziato e, pertanto, annullabile.

Parità di trattamento: un principio cardine delle gare d’appalto

Il principio di parità di trattamento è un pilastro fondamentale del diritto comunitario e nazionale in materia di contratti pubblici. Esso impone alle stazioni appaltanti di trattare tutti i concorrenti in modo uguale, garantendo a ciascuno la possibilità di partecipare alla gara in condizioni di effettiva concorrenza.

La violazione di tale principio si verifica, ad esempio, quando un’amministrazione applica criteri di valutazione delle offerte che favoriscono alcuni concorrenti rispetto ad altri, oppure quando motiva le proprie decisioni in modo discriminatorio.

Legittimità dei provvedimenti: il controllo del giudice amministrativo

Il giudice amministrativo è chiamato a verificare la legittimità dei provvedimenti amministrativi, ossia a controllare se questi sono conformi alla legge e ai principi generali dell’ordinamento giuridico. In particolare, il giudice deve accertare che l’amministrazione abbia:

  • agito nei limiti dei propri poteri;
  • rispettato le procedure previste dalla legge;
  • motivato adeguatamente le proprie decisioni;
  • e agito nel rispetto dei principi di imparzialità e buon andamento.

Implicazioni per le stazioni appaltanti: verso una maggiore trasparenza

La sentenza del TAR Liguria ha profonde implicazioni per le stazioni appaltanti, che sono chiamate a rivedere le proprie prassi e a porre maggiore attenzione alla redazione dei bandi di gara e alla motivazione delle proprie decisioni.

Bandi di gara chiari e univoci: una necessità

Un bando di gara chiaro e univoco è il presupposto fondamentale per garantire la parità di trattamento tra i concorrenti e per evitare contenziosi. Il bando deve contenere:

  • una descrizione precisa dell’oggetto della gara;
  • i requisiti di partecipazione;
  • i criteri di valutazione delle offerte;
  • e infine le modalità di presentazione delle offerte.

Criteri di valutazione oggettivi e trasparenti

I criteri di valutazione delle offerte devono essere oggettivi, misurabili e trasparenti, in modo da consentire a tutti i concorrenti di comprendere come verrà valutata la loro proposta. È fondamentale evitare criteri di valutazione soggettivi o che possano favorire determinati concorrenti.

Motivazioni dettagliate e circostanziate

Le decisioni di esclusione di un’offerta devono essere motivate in modo chiaro e circostanziato, indicando le specifiche ragioni che hanno portato all’esclusione. La motivazione deve essere tale da consentire al concorrente escluso e al giudice amministrativo di comprendere le ragioni della decisione e di valutarne la legittimità.

In conclusione, la sentenza in esame rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore trasparenza e accountability nelle procedure di gara. Le stazioni appaltanti sono chiamate a una maggiore attenzione e rigore nell’esercizio dei propri poteri, al fine di garantire il rispetto dei principi di legalità, imparzialità e buon andamento.

Il testo della sentenza

Qui il documento completo.